Volkswagen per il Motorsport dice addio ai motori endotermici

La Casa di Wolfsburg dirà addio a tutte quelle competizioni automobilistiche che richiedono un motore a combustione interna.

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Lo scandalo del Dieselgate sembra non aver ancora finito di mietere vittime. Dopo la forte perdita di immagine, l’ingente perdita di capitali, gli infiniti richiami delle vetture in circolazione, le mastodontiche multe e l’invitabile cambiamento di tutta la filiera automotive con l’avvento della elettrificazione, della mobilità a batteria e di normative sulle emissioni nonché ciclo di omologazione sempre più severi e stringenti, ecco che anche il Motorsport inizia a risentire e non poco di questo importante scandalo.

Dopotutto dovevamo aspettarcelo perché il cambiamento era nell’aria, specie dopo l’avvento della Formula E, ma sicuramente non ci saremmo aspettati una decisione così drastica e definitiva. La Casa di Wolfsburg ha, infatti, deciso di pulire ulteriormente la propria immagine, annunciando, dopo aver investito ingenti capitali nell’elettrificazione, che nel breve periodo dirà addio a tutte quelle competizioni automobilistiche che richiedono un motore a combustione interna.

La prima a cadere è stata la bella Polo R5 che, nonostante sia stata lanciata recentemente, non avrà alcun supporto ufficiale dalla casa tedesca se non per eventuali ricambi. A seguire le sorti della piccola auto da rally, toccherà alla Golf TCR, che vedrà la sua produzione cessare nel 2019. La Volkswagen quindi d’ora in avanti nel Motorsport si impegnarà fermamente nella mobilità elettrica e dirà addio agli impegni sostenuti dalla fabbrica utilizzando motori a combustione interna. Se, infatti, da un lato il motorsport funge da laboratorio dinamico per lo sviluppo di future auto di produzione, dall’altro lato svolge il compito di piattaforma di marketing convincente per ispirare le persone ancora di più verso la mobilità elettrica.

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