03 July 2021

PROVA: Volkswagen Golf 1.5 eTSI EVO ACT Style DSG

Un nome, una una garanzia Golf è diventato sinonimo di qualità, affidabilità e sicurezza, e l’ottava generazione della berlina VW non fa certo eccezione a questa regola Aggiungendo un dotazione hi-tch di grande spessore e un nuovo motore a benzina mild-hybrid dai consumi molto bassi

1/21

Per alcuni, l’ottava generazione della berlina tedesca è sempre la solita Golf, per altri è proprio questo il suo punto di forza, perché nel corso dei suoi 47 anni di storia e oltre 35 milioni di esemplari prodotti, l’icona del marchio Volkswagen si è continuamente evoluta, ma senza mai stravolgere la sua formula tanto apprezzata dal mercato.

Una ricetta semplice, basata essenzialmente su razionalità e fruibilità, oltre che su standard qualitativi divenuti il punto di riferimento per tutti i costruttori nel corso degli anni.

Certo, quando una miscela di ingredienti è così ben amalgamata, può essere molto rischioso modificarla sostanzialmente, motivo per cui a colpo d’occhio anche la nuova Golf non si discosta in modo netto dalla generazione precedente, anche se le sue forme più moderne e arrotondate hanno consentito di ottimizzarne l’aerodinamica, come testimonia il CX (coefficiente di penetrazione aerodinamica), che è sceso da 0,30 a 0,275. Niente di trascendentale, per carità, ma quanto basta per migliorarla ancora e soddisfare una clientela sempre più attenta all’efficienza e ai consumi.

Le sempre più penalizzanti normative previste per i veicoli equipaggiati con motori a gasolio hanno poi spinto i progettisti della Casa tedesca a concentrarsi sulle motorizzazioni a benzina, proprio per questo è nato il nuovo 4 cilindri turbo di 1,5 litri che equipaggia la versione eTSI di questa prova, offerto anche in versione depotenziata da 130 Cv con un risparmio di 1.000 euro sul prezzo di listino a parità di allestimento.

L’innovazione più importante di questo propulsore riguarda l’adozione di un alternatore-starter che, in fase di decelerazione, ricarica la batteria della rete di bordo separata da 48V, per poi fornire un aiuto al motore termico in fase di ripartenza e in ripresa.

Secondo la Casa, questa soluzione ha garantito un risparmio del 10% sui consumi rispetto ad un motore convenzionale di pari prestazioni, ma non bisogna poi sottovalutare l’omologazione della eTSI come versione ibrida, con tutti i vantaggi del caso, sia in fase di acquisto, sia per quanto riguarda i costi di gestione e l’utilizzo delle vettura in casi di limitazioni alla circolazione dovute all’eccessivo livello di inquinamento dell’aria.

Se dal punto di vista puramente estetico, la nuova nata non è stata modificata sostanzialmente nel confronto con il modello precedente, non appena ci si accomoda a bordo si percepisce un’atmosfera totalmente diversa, non certo per quanto riguarda l’abitabilità, che è rimasta grossomodo invariata, quanto per l’aspetto hi-tech fornito dal grosso display ad alta definizione che sostituisce i classici indicatori analogici dei modelli precedenti.

Non si tratta soltanto di un effetto scenico di grande impatto, ma di una scelta che ha consentito di aggiungere un’infinità di funzioni, tutto sommato abbastanza facili da gestire anche per chi non abbia totale confidenza con i sempre più diffusi sistemi touch screen.

Gran parte delle funzioni della nuova Golf sono infatti affidate ad una tecnologia alla quale ci stiamo comunque sempre più abituando grazie alla diffusione su larga scala degli smartphone, compresa la gestione dell'efficiente impianto di climatizzazione a 3 zone. Non passa poi inosservata neppure la cortissima leva del cambio che è strettamente imparentata con quella dell’ultima generazione della Porsche 911, mentre l’ergonomia del posto di guida resta sempre di riferimento, così come la guidabilità di una vettura che si assimila già dopo pochissimi chilometri di guida.

Facile, intuitiva e sempre prevedibile nelle reazioni, la nuova Golf è molto ben equipaggiata anche sul fronte della sicurezza grazie all’assistenza per il mantenimento della corsia, al dispositivo di assistenza alla svolta, al controllo perimetrale Front Assist con funzione di frenata di emergenza City e al dispositivo di protezione predittivo dei pedoni.

ABITABILITÀ

Misure nella norma e molto simili a quelle del modello precedente, che assicurano una sistemazione confortevole per quattro passeggeri. Come nel caso delle altre concorrenti di pari classe, l’occupante della zona centrale del divano è costretto a qualche sacrificio, anche a causa della conformazione dello stesso. L'allestimento Style prevede i sedili sportivi, più avvolgenti rispetto a quelli di serie, ma non per questo meno confortevoli. Di serie in questo caso anche la regolazione elettrica per quello di guida e la funzione di massaggio, un accessorio in genere riservato a vetture di classe superiore.

Il vano bagagli si apprezza più per la sua regolarità che non in termini di volumetria, comunque allineata alle concorrenti ma leggermente sacrificata in altezza a causa del generoso sottofondo, che all’occorrenza può accogliere il ruotino di scorta fornito a richiesta.

L' erogazione del 1.5 è molto progressiva e lineare come si conviene a una vettura che si pone come obiettivi prioritari funzionalità e facilità d’uso. La curva di coppia, che raggiunge rapidamente il picco e mostra un calo limitato al crescere dei giri, si riflette in una spinta sempre sostanziosa e pronta, apprezzabile nella guida di tutti i giorni. Dati rilevati leggermente migliori rispetto a quelli dichiarati dalla Casa.

Sempre abbastanza leggero da azionare, lo sterzo offre una gradevole sensazione di padronanza che infonde sicurezza fin dai primi chilometri percorsi. Rapporto di demoltiplicazione corretto e progressività nelle azioni completano il quadro di uno sterzo sempre garante del corretto feeling.

Ampiamento collaudato e apprezzato, il doppia frizione DSG assicura innesti dolci e morbidi che esaltano la fluidità di marcia. Settima marcia molto lunga concepita per contenere i consumi nella marcia autostradale.

Gli spazi di arresto sono brevi a qualsiasi andatura e pedale sempre facilmente modulabile contraddistinguono un impianto ben dimensionato, che reagisce molto bene anche nell’uso prolungato a garanzia di grande sicurezza in qualsiasi condizione d’uso. Valori rilevati molto vicini a quelli dichiarati dalla Casa e coerenti con l’indole della vettura.

Nonostante il non trascurabile peso (quasi 1.400 kg), il piccolo 4 cilindri sovralimentato assicura sempre scatti rapidi, aiutato dai primi rapporti corti del cambio DSG. Risposte pronte grazie alla generosità di coppia del motore turbo e alla prontezza del cambio a scalare marcia non impongono necessariamente di sfruttare la parte alta del contagiri per muoversi con un discreto brio.

L’abitacolo è molto ben insonorizzato, con una sensazione di isolamento dai rumori esterni che richiama vetture di classe superiore, anche al crescere della velocità.

Come da tradizione, il comportamento della nuova Golf è improntato alla facilità e alla sicurezza, con reazioni sempre misurate e facilmente prevedibili, anche in condizioni limite. Le ruote da 18 pollici montate sull’esemplare in prova esaltano la tenuta di strada ma senza compromettere eccessivamente il confort.

Bastano pochissimi chilometri per sentirsi a proprio agio, una caratteristica che da anni contraddistingue la VW Golf e che costituisce uno dei punti di forza di una vettura nata e sviluppata per adattarsi alle più svariate esigenze.

È infatti fluida e funzionale in città, confortevole in autostrada quanto le vetture di classe superiore, mentre sui tracciati misti se la cava egregiamente, con reazioni prevedibili e un discreto brio che soddisferà anche gli amanti della guida.

Il nuovo motore 1.5 turbo con tecnologia mild-hybrid rappresenta poi un’interessante alterativa al classico TDI, sia in virtù della sua generosa disponibilità di coppia fin dai regimi più bassi, sia per i consumi ridotti che, pur non raggiungendo i livelli del 2 litri a gasolio del Gruppo VW, consentono sì di ridurre i costi di gestione, ma soprattutto di godere delle agevolazioni previste per le vetture ibride.

Promossa a pieni voti l’ottava generazione della berlina tedesca, che ripropone tutto ciò che ci si aspetta da una vera e propria icona nel mondo delle quattro ruote, ma aggiungendo una dotazione high-tech estremamente evoluta ma non troppo laboriosa da gestire. Inutile, o quasi, sottolineare per l’ennesima volta un prezzo superiore rispetto a quello di alcune concorrenti, oppure un design che non di discosta molto da quello della generazione precedente, perché quando si parla di Golf, tali considerazioni appaiono abbastanza scontate.

Casomai si potrebbe obiettare solo che, la condivisione della sua meccanica con quella di altre vetture del Gruppo VW, apre sempre più la porta ad alternative altrettanto valide ma un po’ più a buon mercato, talvolta anche più personali dal punto di vista del design.

Anche se per molti la Golf è un prodotto unico e inimitabile, non per niente continua a raccogliere consensi, e questo avviene ormai da 47 anni.

Le ultime news video

© RIPRODUZIONE RISERVATA