Tutor autostradale: confermato lo spegnimento

La Corte d’Appello ne avrebbe ordinato l’immediato smantellamento a seguito della bocciatura della tesi difensiva.
Secondo quanto apprendiamo la Corte d’Appello di Roma avrebbe definitivamente bocciato la tesi difensiva portata avanti da Autostrade per l’Italia, secondo la quale l’azienda privata italiana chiedeva la possibilità di tenere attivo il Tutor, il sistema per la misurazione della velocità media in autostrada, nonostante la conferma che il brevetto originale della azienda toscana Craft fosse stato rubato e copiato e quindi contraffatto dalla stessa Autostrade per l’Italia.

Oltre al danno la beffa

La Corte d’Appello a conferma della sua sentenza ha, infatti, dichiarato non solo che la sicurezza stradale è un tema di cui se ne deve occupare direttamente lo Stato e non una società privata come Autostrade per l’Italia ma anche che l’irreparabilità del danno economico per l’azienda italiana, scaturito dalla distruzione del Tutor, non può essere messo al primo posto in caso di contraffazione di un brevetto. La stessa Corte ha quindi concluso la sentenza intimando l’obbligo allo smantellamento immediato di tutti i dispositivi Tutor sparsi sulle autostrade italiane e obbligando la stessa Autostrade per l’Italia al pagamento nei confronti della azienda Craft di 500 euro per ogni giorno d'utilizzo successivo alla sentenza.

Il lupo perde il pelo ma non il vizio

Questa ennesima batosta sembra aver messo Autostrade per l’Italia con le spalle al muro. Dopo la scorsa sentenza del 10 aprile l’azienda italiana aveva dichiarato di aver già pronta una soluzione che fosse in grado di sostituire l’attuale Tutor autostradale. Peccato che il nuovo sistema di rilevazione della velocità media, proposto da Autostrade per l’Italia e denominato Sicve-Pm, non fosse altro che l’ennesima copia del sistema Tutor già esistente e di proprietà della toscana Craft.

Staremo a vedere

Avendo perso su tutti i fronti ad Autostrade per l’Italia non resta che prende atto della sentenza e attivarsi per rispettarla. Subito dopo le notizie uscite sulla stampa nazionale, dichiarazioni a valle della stessa sentenza definitiva, l’azienda privata italiana ha fatto sapere che: “Polizia Stradale e Autostrade per l’Italia precisano che a valle dell’avvenuta disattivazione del sistema continueranno, ciascuna per gli obblighi specificamente loro imposti dalla legge, ad avere cura della sicurezza e della incolumità dei cittadini che viaggiano in autostrada. Polizia Stradale ed Autostrade per l’Italia stanno lavorando per l’attivazione in via sperimentale del nuovo sistema SICVe PM, approvato con provvedimento del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti N. 3338 del 31 maggio 2017".

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