Trump: le norme imposte da Obama vanno modificate

L'EPA alleggerirà gli standard sulle emissioni imposti dalla vecchia amministrazione.
In un momento storico dove il Diesel viene visto come l'unica causa di inquinamento e dove gli NOx vengono additati di creare più morti della peste nera, gli Stati Uniti a guida Donald Trump e l'EPA (Environmental Protection Agency) a guida Scott Pruitt hanno deciso di modificare i limiti sul consumo e le emissioni imposti dalla vecchia presidenza Obama. Guarda caso, la stessa nazione che tanto demonizza il diesel di origine europea e che persevera nella sua caccia alle streghe nei confronti delle emissioni di ossidi d'azoto modificherà, rendendole più permissive, le normative sulle emissioni di CO2 e gas serra delle automobili e dei veicoli commerciali fissati per il 2022-2025 dalla precedente amministrazione Obama. Normative che imponevano un consumo medio omologato della flotta per ogni Costruttore fissato a 51,4 miglia per gallone, pari a 4,7 l/100 km.
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Sia l'amministrazione Trump che l'agenzia americana per la protezione dell’ambiente avrebbero, infatti, definito le misure del CAFE (Corporate Average Fuel Economy), imposte durante l'era Obama, come eccessive, irrealizzabili e costose e per questo motivo da abolire. Inoltre, le nuove normative, più leggere e permissive, porterebbero a una riduzione nei costi di sviluppo e di acquisto dei nuovi modelli promuovendo una maggiore e più rapida diffusione di veicoli a più basse emissioni. Da questo momento in avanti quindi sia l'EPA che l'NHTSA lavoreranno insieme alla definizione di nuove norme che potrebbero ridurre i target di emissione, estenderne i fronti temporali oppure offrire alle aziende una maggiore flessibilità nell'applicazione e nell'ottenimento dei crediti per i risultati già ottenuti.

Una roccaforte "green"

Nuove regole di livello nazionale che non lascerebbero nemmeno più un briciolo di autonomia legislativa in termini di emissioni ma che andrebbero ad applicarsi a tutti i 50 stati senza deroghe, modifiche o eccezioni. Questo per evitare che stati come la California possano modificarsi a proprio piacimento le normative costringendo i Costruttori a dover progettare e omologare in modo differente le autovetture in base allo stato nel quale andranno vendute. La California, infatti, sono anni che inasprisce le già severe normative sulle emissioni così da salvaguardare la salute dei propri cittadini e spronare i costruttori a sviluppare nuove tecnologie e a promuovere la diffusione delle auto a basse emissioni. C'era quindi da immaginarselo che la decisione del governo Trump non sarebbe stata accolta di buon occhio con il CARB (California Air Resources Board) e la sua presidentessa Mary Nichols pronti a dare battaglia.

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