Toyota e Lexus: al CES 2018 con la guida autonoma

La Casa giapponese presenta una nuova ed evoluta piattaforma per lo sviluppo della guida autonoma.
La ricerca e lo sviluppo in materia di guida autonoma sembrano aver inserito la quinta. Oramai un pò tutti i Costruttori si stanno impegnando sotto questo fronte con alcuni di essi in maniera molto più consistente di altri. Uno di questi è sicuramente Toyota e il suo Brand di lusso Lexus che nell'ultimo anno ha dato una bella svolta tanto alle tecnologie sviluppate e implementate quanto ai veicoli sperimentali adottati per testare queste nuove features.

Evoluzione della specie

Ecco che se a marzo scorso il Costruttore giapponese aveva introdotto il nuovo veicolo sperimentale, la Platform 2.0, subito aggiornata alla versione 2.1 a settembre 2017, ora lo stesso Brand si prepara a presentare la nuova variante, la Platform 3.0, al CES 2018 di Las Vegas (9-12 gennaio). Una piattaforma aggiornata sotto tutti i punti di vista che sarà in grado di portare la guida autonoma a un livello superiore. Il modello alla base è sempre l'ammiraglia Lexus LS 600h a passo lungo, la berlina a quattro porte che faceva già da base alla Platform 2.0, ma la nuova release sarà in grado di garantire maggiori performance di guida e una maggiore capacità di integrazione con la stessa vettura potendo fare affidamento su nuove tecnologie di rilevamento come nuovi e più potenti sensori.

Grande Fratello

Prodotta da aprile nel centro tecnico della Toyota a York (Michigan, Stati Uniti), la Platform 3.0 vanterà ben quattro sensori Lidar Luminar dislocati ai quattro angoli della vettura, in luogo della precedente versione che ne adottava solo uno sul tetto per analisi frontali, che gli permetteranno di scansionare e analizzare a 360° l'area attorno alla vettura con un raggio di 200 metri. A questi quattro sensori laser si affiancheranno inoltre altri sensori, radar e telecamere che aiuteranno il "cervellone elettronico" a ricostruire tutto quello che avviene nell'ambiente che circonda la vettura. Tra questi non possono non essere citati i nuovi sensori short-range, posizionati sui quattro lati della vettura, che renderanno la Platform 3.0 capace di percepire gli oggetti piccoli e vicini alla vettura specie nelle situazioni di guida a bassa velocità.
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Questione di spazio

I tecnici del Toyota Research Institute hanno, infine, puntato a rimpicciolire quanto più possibile tutti i principali componenti della Platform 3.0 per meglio integrarli nella carrozzeria e per far si di occupare quanto meno spazio possibile all'interno della stessa vettura. Un lavoro certosino è stato, infatti, fatto sul supercomputer che gestisce l'intero sistema così da renderlo compatto al punto da poterlo rinchiudere all'interno di un piccolissimo contenitore dislocato dentro il vano bagagli. Tale compattissimo calcolatore gestisce l'intelligenza artificiale e analizza tutti i dati raccolti dai sensori così da far funzione il software che interviene materialmente su acceleratore, freni e volante.

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