19 July 2016

IMPRESSIONI: Tesla Model S P90D, alta tensione

Un autentico generatore di scariche di adrenalina, che ti incolla allo schienale ad ogni affondo del piede destro nel silenzio più assoluto. Non per un centinaio di chilometri, ma anche per più di 300 km. Con la possibilità di usare i Supercharger, che in mezz'ora dovrebbero ricaricare le batterie per circa 250 km di autonomia...

SU STRADA

C' erano una volta i cellulari, che ti permettevano di telefonare o al massimo di inviare dei messaggi di testo, poi è arrivato l’Iphone a rivoluzionare il mondo della telefonia ed è cambiato tutto. Ecco, con l’avvento della Tesla è successa più o meno la stessa cosa, perché prima il concetto di auto elettrica era associato quasi esclusivamente a mezzi da usare in città, con cui percorrere un centinaio di chilometri, spesso e volentieri accompagnati dall’ansia di rimanere a piedi da un momento all’altro.

Oggi vedere una Model S che sfreccia in autostrada non è un miraggio, e sapere che potrà percorrere più di 300 km senza soste è una realtà che abbiamo potuto toccare con mano in questo breve test. E visto che l’appetito vien mangiando, speriamo di ritornare presto sull’argomento, perché sarebbe bello quantificare con la strumentazione del nostro Centro Prove la sensazione da jet al decollo che si prova ad ogni affondo del pedale destro.

Neanche la più potente e “cattiva” supercar passata al vaglio della nostra strumentazione di precisione è risultata così esplosiva negli scatti, e quello che sconvolge, oltre all’intensità della spinta che scaraventa il capo contro il poggiatesta, è l'assenza di qualsiasi tipo di interruzione di coppia.

Tutto avviene poi nel silenzio più assoluto, con un sibilo che riporta a quei film di fantascienza in cui i personaggi si spostano a bordo di futuristiche navicelle spaziali che viaggiano su un cuscino d’aria. Anche se la sensazione è che possa decollare da un momento all’altro, la Model S è appoggiata su quattro normalissime ruote che, pur ruotando a ritmi a cui non siamo abituati, fanno esattamente ciò che fanno le altre automobili.

Solo che lei è avanti anni luce, non solo per l’immediatezza con cui risponde agli input del guidatore, ma anche perché nella plancia ci sono solo due pulsanti fisici, il resto è tutto touch screen, oppure perché il vano che normalmente apriamo per controllare acqua e olio ospita un generoso bagagliaio che si somma a quello posteriore.

La discussa guida totalmente autonoma è ancora in fase sperimentale, ma Tesla anche su questo fronte ha precorso i tempi. Offre infatti a richiesta il pilota automatico, che somma il cruise control adattivo con il sistema di mantenimento della corsia, consentendo quindi di viaggiare in autostrada senza dover essere totalmente concentrati sulla strada, anche se il sistema impone sempre un contatto tra mani e volante.

Non è l'unica a proporre questo tipo di tecnologia, ma in città la Tesla consente di non curarsi dell'acceleratore, perchè il cruise control adattivo funziona fino all'arresto della vettura, per continuare il proprio "lavoro" alla ripartenza. Basta solo ricordarsi di avere sempre un veicolo davanti, altrimenti la vettura si stabilizza alla velocità impostata, incurante dei segnali di Stop o dei semafori rossi.

 

AUTONOMIA

Non c’è l’impianto di scarico, quindi il vano posteriore è profondo come un caveau, la merce trasportata non si scalda e volendo si possono richiedere un paio di sedili supplementari, che costano come un scooter, ma trasformano una grintosa coupé in una comoda 7 posti.

Certo, dietro ci possono stare solo un paio di bambini, ma dove trovate una 5 posti +2 che al semaforo se la gioca con una Porsche 911 Turbo S? Da nessuna parte direte voi, ma con una Porsche l’autonomia è illimitata, l’unica scocciatura è fermarsi al distributore per il rifornimento.


Al volante della Tesla invece, dopo 300/350 km, non resta che affidarsi alla rete elettrica, con gli annessi tempi biblici necessari per la ricarica di un accumulatore da 90 kW/h. Sfruttando la rete elettrica effettivamente funziona così, possono servire anche più di 30 ore per un “pieno” di energia, ma con le nuove stazioni di ricarica Supercharger, che si stanno diffondendo anche in Italia (al momento ce ne sono 12), si può tranquillamente partire da Milano e arrivare a Roma con un "pit stop" di un’oretta scarsa dalle parti di Modena.

Tra l’altro, la ricarica presso le stazioni Supercharger è gratuita, nonostante gli oltre 500 Cv di potenza, la Model S P90D (P sta per Performance, 90 è la capacità di 90 kWh delle batterie e D sia per motore doppio, quindi trazione integrale) non paga il Superbollo e in alcune regioni, come la Lombardia, neanche la normale tassa di possesso.

Certo, si parte da un listino che supera di slancio i 120.000 euro, gli optional non sono esattamente regalati, ma vogliamo parlare della Model 3, che corrisponde alle varie Audi A4, Bmw Serie 3 o Mercedes Classe C, e dovrebbe avere un prezzo inferiore ai 40.000 euro e garantire più di 300 km di autonomia? Beh, un pensierino serio sarebbe da farcelo…

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