Tesla Model 3: freddo e caldo quanto influenzano l’autonomia

Sia climi troppo rigidi che ambienti particolarmente caldi non giovano al bon funzionamento del pacco batteria di un’auto elettrica, pregiudicandone non poco sia autonomia che prestazioni.

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Secondo numerosi studi l'autonomia chilometrica delle moderne vetture elettriche sarebbe fortemente influenzabile dalle basse o alte temperature dell'ambiente esterno. E' purtroppo quello sgradevole effetto di shock termico al quale tutti i moderni accumulatori non sanno resistere. Gli accumulatori dei veicoli elettrici lavorerebbero, infatti, bene ai climi temperati mentre soffrirebbero non poco le temperature estreme, con una maggiore sofferenza dal punto di vista prestazionale per quelle basse mentre con un maggior pericolo dal punto di vista della sicurezza per quelle alte.

Non è di certo una novità. A chi non è capitato di notare come semplicemente la batteria del nostro smartphone, se lasciata all'aperto i montagna in un clima rigido come quello di una comune giornata invernale, perda molto più velocemente la sua carica arrivando con maggiore celerità a scaricarsi del tutto. Per questo motivo le moderne auto elettriche si avvalgono di un particolare sistema di condizionamento a liquido che, grazie a scambiatori, ventole e circuito di condizionamento, è in grado di raffreddare o riscaldare il pacco batteria, il motore e l’elettronica di bordo in base alle necessità in modo da scongiurare per quanto possibile i problemi di cui abbiamo appena parlato.

Nonostante però questo sistema di condizionamento tenti di mantenere, tanto in fase di utilizzo quanto in quella di carica, il più possibile il sistema all’interno di un range di temperatura ben determinato, le forti variazioni di temperatura esterna possono comunque influenzare l’autonomia e le prestazioni delle moderne vetture elettriche. Per verificarlo vengono spesso effettuati dei test dove la stessa vettura a batteria viene messa alla prova lungo lo stesso percorso ma in condizioni climatiche diametralmente opposte. E’ quello che è stato fatto dai colleghi di Insideevs.it che hanno pensato bene di mettere alla prova la loro Tesla Model 3 SR+ su un identico percorso prima in una fredda giornata nel mese di gennaio e successivamente in una calda giornata di inizio ottobre.

Quali sono stati i risultati ottenuti? Bene, il consumo medio si è attestato intorno ai 14,7 kWh/100 km nel mese di gennaio e ai 11,9 kWh/100 km a inizio ottobre. Facendo due conti si tratta di una differenza di circa il 23,5% che a fronte di un’autonomia dichiarata di 409 km vale circa 100 km in più con una sola carica. Sicuramente a incidere nel decretare una tale differenza di autonomia non vi è stato solamente la differente temperatura esterna ma anche il diverso utilizzo di sistemi ausiliari come i fari e il riscaldamento che sono rimasti accesi per più tempo. Sicuramente però la parte del leone l’ha fatta la più bassa temperatura esterna a gennaio rispetto a quanto registrato nella giornata dei primi di ottobre che ha costretto il sistema di condizionamento del pacco batteria di attuare un maggiore lavoro.

Se volete leggere il test approfondito con tutti i dettagli della prova non vi resta che cliccare questo link (https://insideevs.it/news/448753/tesla-model-3-consumi-autonomia-estate-inverno/).

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