Smartphone alla guida: per ora nessun cambiamento

Nonostante le promesse e gli annunci ancora nulla è cambiato nella legge che punisce chi viene pizzicato ad usare lo smartphone mentre sta guidando.
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Ve ne avevamo già parlato in un nostro precedente articolo (eccovi qui il link) dell'annoso problema dell'utilizzo dello smartphone mentre si è alla guida. A quanto pare questa cattiva usanza ha portato a un apprezzabile aumento negli incidenti stradali e nelle vittime correlati a questi incedenti. Tutti sinistri, secondo le fonti, causati dalla distrazione innescata dall'utilizzo di questa tecnologia. Ecco perché il nuovo Governo giallo-verde, ma come anche altri Governi in passato, hanno cercato di porre rimedio a questa cattiva abitudine, un’usanza che sta prendendo sempre più piede specie tra i giovani e giovanissimi e che difficilmente può essere estirpata, senza mai però trovare un rimedio vero e proprio.

Per ora solo proposte

Ultima ma non in ordine di importanza era giunta la proposta del Ministro dei Trasporti, Danilo Toninelli, che in un comunicato aveva annunciato di voler inasprire le pene correlate all’uso improprio del telefonino al volante, arrivando persino a introdurre una multa di 161 euro con il taglio di 10 punti e la sospensione da 2 a 6 mesi o persino il ritiro immediato della patante fin dalla prima infrazione. Peccato che anche questa volta il giro di vite del Governo non si arrivato e ci si ritrova in una situazione in cui non si può più tergiversare perché specie i giovanissimi sembrano sottovalutare i rischi di questa usanza e le reali conseguenze che possono scaturirne. Allo stato attuale, infatti, chi viene sorpreso alla guida con in mano il cellulare gli viene commissionata una multa di 161 euro e una decurtazione di 5 punti dalla patente. Alla seconda infrazione (recidiva) nel biennio scatta anche la sospensione della patente da 1 a 3 mesi che si somma alla multa di 161 euro e al taglio di 5 punti sulla patente.

Al via i "falchi"

Certo è che servono misure tempestive ma un forte inasprimento delle pene non è abbastanza. Sempre secondo il Ministro servono maggiori e più rigorosi controlli e una doverosa opera di sensibilizzazione culturale per debellare una delle principali cause di incidente perché senza un cambio di mentalità, i risultati saranno sempre parziali. Ecco perché in alcune città sono stati introdotti i "falchi" in moto, poliziotti della radiomobile della Polizia Locale in borghese, che ogni giorno controllano se gli automobilisti guidano col cellulare in mano, punendo sul fatto il trasgressore. In altre città, invece, è scattato il sequestro immediato dello smartphone in caso di incidente stradale, un’azione necessaria per determinare l’esatta dinamica del sinistro e per capire se il o i conducenti fossero distratti dal cellulare al momento dell’impatto.

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