Cambia, in meglio, la trasmissione automatica per la nuova smart fortwo. Ribattezzata twinamic, si tratta di cambio a doppia frizione a 6 marce prodotto da Getrag, ovvero la stessa azienda che ha sviluppato e realizzato anche la trasmissione a doppia frizione in dotazione alla super sportiva AMG GT. Inedito per una city car, il cambio Twinamic non fa certo rimpiangere il precedente automatico, lento e poco reattivo, che equipaggiava la fortwo, e soddisfa per prontezza di risposta e fluidità dei passaggi marcia.
DUE MODALITÀ
Disponibile con un sovrapprezzo di 1.030 euro, quindi a partire da 13.780 euro chiavi in mano e in abbinamento al motore a benzina 1.0 nella variante da 71 Cv di potenza massima, il cambio Twinamic prevede due modalità di funzionamento: Eco, più orientata al contenimento dei consumi e Sport, maggiormente votata al brio. Volendo, è possibile selezionare manualmente le marce agendo sulla leva di trasmissione o tramite i paddles replicati al volante, che sono inclusi nella dotazione di serie di fortwo negli allestimenti sport edition 1 e proxy. Provata sulle trafficate e un po’ caotiche strade di Palermo, la fortwo twinamic ha superato l’esame a pieni voti per l’apprezzabile rapidità dei passaggi marcia, percepibile anche tenendo selezionata la modalità Eco, ovvero quella che privilegia la guida “risparmiosa” e aggiunge così un tocco di rilassatezza in più alla guida di una vettura che non fa nulla, ma proprio nulla, per creare il minimo problema a chi sta al volante, tanto più che il cambio twinamic non mortifica la piacevolezza di guida in nome del confort e i passaggi marcia fluidi e progressivi aiutano non poco a sostenere il ritmo.
SU STRADA
Per il resto, ci si ritrova la “solita” smart. Che si lascia guidare in scioltezza e grande maneggevolezza grazie alle dimensioni contenute e a un diametro di sterzata (6,95 metri) da record, che fa viaggiare comodissimi, parcheggiare facilmente, e offre un ambiente disegnato e costruito con cura. Da giugno il cambio twinamic è proposto anche sul motore più potente (90 Cv) della gamma, poi toccherà alla forfour. Resterà invece solo manuale la fortwo con il 1.0 da 61 Cv.
Motori a parte, la nuova fortwo equipaggiata con il cambio automatico si conferma migliorata parecchio dal punto di vista dinamico, con una sensazione di maggiore solidità e una tenuta di strada sensibilmente migliorata, anche a causa di un sottosterzo molto meno marcato. Accompagnato da un coricamento progressivo, ma mai troppo accentuato, l’inserimento in curva avviene così con buona precisione e soprattutto lascia una chiara percezione dell’appoggio. Il resto lo fa l’assetto, che concede al rollio quel tanto che basta a non compromettere il confort. I comandi principali si rivelano non meno omogenei del motore e complessivamente bene intonati alle caratteristiche della vettura: il comando dei freni permette di dosare con precisione la decelerazione e acquista la dovuta consistenza man mano che si va a fondo, tanto da assicurare spazi di arresto sempre contenuti.
Di impostazione analoga lo sterzo, che conserva una buona presenza in velocità e asseconda bene la dinamica di una vettura che, pur senza avere particolari ambizioni di sportività, si rivela facile da assimilare e da gestire e altrettanto convincente è il lavoro delle sospensioni, adeguate al carattere della vettura: non si irrigidiscono più di tanto sulle sconnessioni e al tempo stesso assicurano un buon contenimento delle oscillazioni del corpo vettura.
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