di Giorgio Sala
18 October 2019

Skoda Octavia: Squadra che vince...

Con un look ancora più personale e raffinato, la Skoda Octavia vanta un ottimo equilibrio complessivo. La versione station wagon si conferma la scelta ideale per chi cerca una vettura concreta. Il motore a benzina che non fa rimpiangere la versione a gasolio. La prova di Automobilismo

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La nuova Škoda Octavia conferma tutti gli elementi di successo che da 21 anni contraddistinguono la best seller del marchio alato. Rispetto alla precedente versione, la novità più evidente è un face-lift che dona ora un aspetto più personale ed elegante. Ben venga questo restyling: se da un lato il marchio boemo è sempre stato sinonimo di vetture semplici e robuste, ora - considerate anche le recenti Kodiaq e Karoq - il marchio ha un proprio preciso posizionamento all'interno del gruppo Volkswagen, rispondendo puntualmente a chi cerca concretezza e sobrietà, condite con un’abbondante dose di praticità. È proprio questo il motivo del successo “silenzioso” della Octavia: 5 milioni di esemplari prodotti sono la conferma della bontà del progetto iniziale, che negli anni si è evoluto senza per questo tradire gli elementi distintivi, presenti sin dalla prima versione, di una delle station wagon più pratiche del mercato. La ricetta è sempre la stessa: dimensioni importanti ma non ingombranti, ed una ricerca spasmodica di tutto lo spazio utile, al fine di garantire un’abitabilità e una capacità di carico ben superiori alla media segmento. Un esempio su tutti? Lo “spessore” del portellone posteriore ridotto all'osso, così da non rubare volume al vano bagagli. Se a questi elementi aggiungiamo la qualità del gruppo Volkswagen e un prezzo competitivo, il gioco è fatto. Il retaggio di prodotto sovietico è abbondantemente superato, non escludiamo pertanto che tra le prime correnti cui la nuova Octavia possa dare fastidio ci siano proprio gli analoghi modelli marchiati Seat e Volkswagen.

La novità più evidente riguarda il profilo dei gruppi ottici anteriori, che rende ancora più caratteristico il frontale della nuova Octavia, ma per certi versi è la modifica meno influente sulla fruibilità della vettura. Più marcato, in tal senso, l'aggiornamento di numerosi dettagli, al fine di rendere ancora più pratica la vettura, a cominciare dal portabottiglie sul tunnel centrale, che grazie al particolare profilo del fondo consente di aprire le bottiglie con una mano sola, o le due porte USB a disposizione dei passeggeri del divano posteriore che, insieme ai tavolini ribaltabili, ancorati ai sedili anteriori, rendono più confortevole la permanenza a bordo. O ancora, la torcia a led con base di ricarica nel vano bagagli o la chiave "personalizzabile", in grado cioè di memorizzare le impostazioni personali di ciascun guidatore, come ad esempio posizione dei sedili, regolazione del clima e selezione della modalità di guida. Rispettando la filosofia "simply clever" di Skoda, queste piccole comodità si aggiungono a tante altre piccole grandi accortezze, come ad esempio il raschietto per il ghiaccio alloggiato all'interno dello sportello carburante, oppure il portasacchetto nel vano della portiera anteriore lato guida, che consente di creare una pratica pattumiera. Tante altre accortezze confermano la continua evoluzione di un progetto che è stato pensato dando priorità alle effettive necessità dei suoi utenti, colmando quelle piccole lacune di concorrenti ben più blasonate, e costruendo il tutto sopra una solida base. L'impostazione resta la medesima della precedente versione: le minime differenze dimensionali sono figlie del restyling del frontale e del portellone posteriore, mentre viene riconfermato un pianale dal passo particolarmente pronunciato, a garanzia di un'ottima abitabilità, anche nei posti posteriori. L'ampio vano bagagli, poi, è ricavato limitando lo sbalzo anteriore: "arretrando" la carrozzeria, i passaruota posteriori risultano particolarmente avanzati, così da limitare il loro ingombro all'interno del vano bagagli, e poter sfruttare (quasi) tutta la larghezza del corpo vettura.

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Sono pochi i motori a benzina che riescono nell'intento di rimpiazzare i loro omologhi a gasolio. Con una potenza specifica di 100 cavalli/litro - valore appannaggio, fino a non troppi anni fa, di vetture ben più sportive - ci si aspetterebbe un'unità sportiva e non troppo attenta ai consumi. E invece, complice anche il sistema ACT, capace di disattivare due cilindri nelle fasi di carico leggero e a gas costante, il quattro cilindri in linea da 1,5 litri turbo riesce a spuntare ottime percorrenze, anche nel più difficile contesto urbano. Buona parte del merito va attribuito anche al cambio DSG, ma siamo certi che anche con il cambio manuale, complice un'erogazione piuttosto pronta ai bassi regimi, si riesca a tenere i consumi sotto controllo. Sempre volendo evitare i collaudati motori a gasolio, complice l'attività di terrorismo mediatico portata avanti negli ultimi mesi, la gamma prevede lo stesso blocco motore, con doppia alimentazione benzina/metano, accreditato di 130 CV, oppure il validissimo tre cilindri turbo da un litro, capace di erogare 115 CV, grazie alla sovralimentazione. Se invece si è alla ricerca di maggiori prestazioni, a listino è presente anche il 2.0 turbo da 245 CV, disponibile con cambio manuale oppure automatico e trazione anteriore. La trazione integrale è presente infatti solo sui motori a gasolio, con cubature da 1,6 e 2,0 litri e potenze che oscillano tra i 115 e i 184 CV. Al di là dell'evoluto gruppo motore/trasmissione, il resto dell'autotelaio ha una configurazione piuttosto tradizionale, che vede all'anteriore il collaudato schema MacPherson, mentre al posteriore la sospensione è a ruote interconnesse, che contribuisce a limitare la massa del veicolo. Sui motori più potenti, le sospensioni posteriori adottano lo schema multilink, così da offrire un comportamento stradale sempre equilibrato e all'altezza delle potenze in gioco. Controllando la dotazione di serie, non sono presenti particolari dispositivi di sicurezza attiva: in ogni caso si può rimediare attingendo alla lunga lista degli optional, arrivando a dotazioni da marchio premium senza, per questo, perdere l'ottimo rapporto qualità/ prezzo della versione base.

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Equilibrio è forse l'aggettivo migliore per descrivere il comportamento dell’Octavia. A livello dinamico nessun aspetto prevale sugli altri, tuttavia il mix di motore, cambio e assetto invita a macinare chilometri senza alcuna fatica. Cominciando dal vano motore, il 1.5 TSI si distingue per una rotondità di funzionamento esemplare, grazie a un'erogazione pronta fin dai regimi più bassi (il picco di coppia è appena sopra ai 2.000 giri/min), e una progressione sostanziosa, che lo fa assomigliare, per molti versi, a un turbodiesel.
Se a questo aggiungiamo l'impeccabile cambio a doppia frizione DSG, ecco uno dei migliori powertrain disponibili sul mercato. La taratura del cambio è particolarmente azzeccata, con le prime marce ravvicinate, così da garantire un buono spunto al semaforo, senza per questo insistere troppo sul gas; ad andature autostradali il motore gira in prossimità del picco di coppia massima, così da ottimizzare i consumi, e mantenere la rumorosità sotto controllo. L'assetto fa il resto: l'auto è composta sul veloce, le sospensioni filtrano bene le asperità più marcate dando sempre la sensazione di un ampio margine di sicurezza. E per quanto la vettura non sia sportiva, se dovesse capitare un percorso ricco di curve le soddisfazioni non mancherebbero: anche lo sterzo si rivela preciso, e - a patto di non forzare troppo il ritmo - si possono tenere medie sostenute, senza per questo infastidire i passeggeri. Il segreto sta anche nel peso piuma: nonostante le dimensioni importanti, l'Octavia pesa poco più di 1.300 kg. E oltre ai positivi riflessi sui consumi, una massa così limitata non può che far bene alla dinamica del veicolo. Senza voler affatto sminuire il debutto, tra gli optional, del Dynamic Chassis Control, ovvero - semplificando - la possibilità di regolare lo smorzamento delle sospensioni, difficilmente l'elettronica può migliorare uno dei migliori compromessi "dinamici" tra confort e piacere di guida.

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PERCHÈ CI PIACE

Sobria, spaziosa e pratica. E anche ben fatta. Se cercate un'auto da famiglia concreta e senza fronzoli, la Octavia rappresenta una delle pochissime alternative disponibili. E, con il motore della prova, mostra un invidiabile rapporto prestazioni/consumi.

PERCHÈ NON CI PIACE

Nonostante l'ottimo rapporto qualità prezzo, il marchio ceco del gruppo Volkswagen ha, nel nostro mercato, un'immagine ancora troppo debole, che inevitabilmente va a penalizzare la tenuta del valore sul mercato dell'usato.

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