Automobilismo 12-2018

161 AUTOMOBILISMO.IT | DICEMBRE 2018 D ue automobili: una inglese, l’altra tedesca. Due marchi ricchi di tradizione e prestigio. Due interpretazioni diverse, ciascuna in linea con la clientela dei rispettivi Paesi d’origine. Sono la Triumph Dolomite Sprint, quintessenza del concetto inglese di berlina sporti- va e la Bmw 323i, che per i tedeschi è una berlina compatta di intonazione sportiva. L’aggettivo “compatta” si riferisce alle dimensioni della vettura, seguendo un’idea che modificava una mentalità allora piuttosto radicata nel mondo dell’automobi- le, secondo la quale la cilindrata del motore e le misure della carrozzeria andavano di pari passo. E invece il corpo vettura della 323i, che è una 2300, è quello delle sorelle minori, come lo è quello della Dolomite Sprint. Entrambe, però, sono qual- cosa di indefinibile e nello stesso tempo di così caratteristico da renderle uniche nel panorama dell’automobilismo europeo anni ‘70. A guardarle non si direbbero neppure concorrenti ma invece lo sono, dato che entrambe si rivolgono al medesimo tipo di appassionato in una nicchia ben precisa del mercato. Nate dal desiderio di dare ai clienti una berlina di cilindrata me- dio-elevata in grado di reggere il confronto su strada con la più quotata concorrente del periodo, cioè l’Alfa Romeo Alfetta, per raggiungere lo scopo compiono un balzo in potenza. È quindi il motore il nucleo focale, ma anche in questo le rispettive strade, pur da due diverse direzioni, conducono al medesimo punto. Percorsi motoristici La Dolomite Sprint monta un due litri a quattro valvole per cilindro, una novità nel giugno 1973 quando fu lanciata. Era una EMOZIONANTI Simili nella loro diversità, Bmw 323i e Triumph Dolomite Sprint sono nate per emozionare. Per la loro personalità sicura, prima ancora che per la grinta che entrambe sfoderano su strada.

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