Automobilismo 10-2020

IMPRESSIONI IMPRESSIONI AUTOMOBILISMO.IT | OTTOBRE 2020 126  FERRARI ROMA  Motore Ciclo Otto, anteriore longitudinale, 8 cilindri a V di 90°, alesaggio 86,5 mm, corsa 82 mm, cilindrata 3.855 cc. Potenza max 620 Cv (456 kW) a 5.750-7.500 giri/ min, coppia max 760 Nm (77,5 kgm) da 3.000 a 5.750 giri/min. Euro 6, CO2 n.d. Trasmissione Trazione posteriore, cambio automatico a doppia frizione a 8 rapporti+RM Autotelaio Carrozzeria 2 porte, 2+2 posti. Avantreno a ruote indipendenti, triangoli sovrapposti, molle elicoidali, ammortizzatori telescopici a controllo elettronico. Retro- treno a ruote indipendenti, bracci multipli, molle elicoidali, ammortizzatori telescopici a controllo elettronico. Barra stabilizzatrice anteriore e posteriore. Sterzo con servo- comando elettrico. Freni anteriori e posteriori a disco carboceramici autoventilanti, sistema antibloccaggio. Cerchi in lega da 20". Pneumatici ant. 245/35, post. 285/35 Dimensioni e peso Passo 2.670 mm, lunghezza 4.656 mm, larghezza 1.974 mm, altezza 1.301 mm. Peso 1.570 kg. Capacità bagagliaio 272-345 litri. Capacità serbatoio 80 litri. Prestazioni Velocità massima 320 km/h. Accelerazione 0-100 km/h 3,4 secondi. Consumo medio n.d. Prezzo 200.936 euro Ferrari Roma Un nuovo capitolo per la Casa di Maranello, che presenta una coupé con motore V8 destinata a una clientela diversa da quella che fino a oggi ha approcciato le sportive del Cavallino. Si tratta di una vettura meno estrema e più fruibile, ma senza per questo rinnegare il tipico Dna Ferrari di Fabio Suvero Foto Carrstudio L’ abbiamo vista per la prima volta proprio a Ro- ma in occasione della presentazione statica, osservandone e analizzandone attentamente le sue forme, che segnano senza ombra di dub- bio uno stacco netto rispetto ai classici stilemi Ferrari. L’estetica è però quanto di più soggettivo ci sia, infatti alcuni se ne sono innamorati a prima vista, altri l’hanno banalmente “etichettata” come un’Aston Martin marchiata Ferrari, altri ancora hanno trovato qualche similitudine di troppo con la Mercedes-AMG GT nella vista di tre quarti posteriore, mentre secondo i responsabili del Centro Stile Ferrari, la Roma costi- tuisce una rivisitazione in chiave moderna del design delle migliori GT Ferrari degli anni ‘60. Insomma, discussioni da bar, che ai giorni nostri si sono trasferite sui social network, ma soprattutto dibattiti talvolta fin troppo accesi che lasciano il tempo che tro- vano. Più che altro a noi premeva scoprire quanto del più puro Dna Ferrari sia rimasto in un’auto ispirata al concetto della Dolce Vita, e l’occasione di guidare per una giornata intera la nuova Roma lungo le tortuose strade delle Langhe non ce la siamo fatta certo sfuggire. CALANDRA INEDITA Il particolare design della calandra, realizzata in plastica, stacca in modo netto dal resto della produzione Ferrari. Nella parte inferiore del muso si nota invece il radar del cruise control adattivo. Sound inconfondibilmente Ferrari Il primo indizio dell’indole della Roma arriva non ap- pena si preme il pulsante Start inserito nel nuovo volan- te che ha debuttato sulla SF90 Stradale. In realtà non si tratta di un vero e proprio tasto fisico, perché anche la nuova coupé fa largo uso di una tecnologia touch screen non sempre praticissima ed intuitiva, tra l’altro estesa addirittura alla regolazione degli specchietti retrovisori. Insomma, all’inizio si rischia di rimanere un po’ diso- rientati di fronte all’elevato livello di innovazione, ma non appena il V8 biturbo di 3,9 litri prende vita ci si rende immediatamente conto di essere al cospetto di una vera Ferrari, in cui la meccanica prevale su qualsiasi altro aspetto e il sound recita un ruolo determinante nel definire l’esperienza di guida. Non sono tanto i 620 Cv di potenza massima a sorprendere, quanto la risposta immediata di un motore che comunque raggiunge sen- za alcun problema i 7.500 giri. La progressione è poi scandita dai passaggi rapidissimi del nuovo cambio a doppia frizione che, nonostante sia passato da 7 a 8 marce, pesa 2,5 kg in meno rispetto all’unità montata sulla Portofino. Nulla, o quasi, di fronte alla massa di- chiarata di 1.570 kg, un dato che sulla carta potrebbe insinuare qualche dubbio sul comportamento stradale della nuova nata. Invece basta affrontare la prima curva per scoprire un’agilità sorprendente, composta da inse- rimenti in traiettoria rapidissimi, esaltati dalla prontez- za di risposta dello sterzo, ma anche da appoggi solidi e da un controllo di trazione tarato per non “imbrigliare” eccessivamente l’esuberante coppia di 760 Nm. Debut- ta poi il programma Race su una GT non certo ispirata al mondo delle corse, una posizione del Manettino al volante che autorizza sovrasterzi misurati in uscita di curva, tenuti sotto controllo da un’elettronica talmen- te evoluta da non trovare riscontri nella concorrenza. All’altezza della situazione poi i freni, anch’essi con- traddistinti da un comportamento più allineato a quello delle supercar più coinvolgenti e prestazionali che non alle classiche coupé sportive. Insomma, rappresenterà anche un diverso approccio al mondo Ferrari, ma la Roma non rinuncia alle qualità che rendono unica e inconfondibile la guida di una GT del Cavallino.

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