Automobilismo 6-2020

AUTOMOBILISMO.IT |GIUGNO2020 165 E sattamente cinquanta anni fa, nel 1970, Opel torna con Ascona nel segmento delle berline di classe media, ab- bandonato una dozzina di anni prima con l’uscita di produzione della Kadett più elegante che è stata ven- duta per alcuni anni con il nome di Opel Olympia. Riprendendo invece per questo modello il nome della cittadina svizzera, Opel inaugura la prassi di chiamare le sue auto con nomi che terminano con la lettera “A”. All’inizio degli anni ‘70 la Opel Ascona è il prototipo della berlina sportiva con sbalzi ridotti, maneggevole e divertente da DIVERTIMENTO A 360° Due immagini commerciali della Opel Manta che puntano l’attenzione sulla vita all’aria aperta declinata in due modalità differenti: quella famigliare e quella più giovanile. In effetti la coupé tedesca si prestava bene ad entrambe. ROSTYLE Ha un che di brillante e affascinante, quasi un richiamo alle competizioni, la Manta I serie con questa disposizione di colori. La linea è molto piacevole e i cerchi Rostyle fanno la loro parte. guidare. Il nuovo modello si colloca tra la Kadett e la Rekord, delle quali riprende molte componenti: della prima ha gran parte degli organi meccanici e della seconda il motore ridotto a 1.584 cc in versione normale da 68 Cv e “S” da 80 Cv, a cui si affianca un 4 cilindri di 1.897 cc da 90 Cv. Come i più grandi 4 cilindri della Rekord, i propulsori di Ascona sono monoalbero, ma nel marzo 1972 sono affiancati da un motore d’ingresso 1.2 da 60 Cv. Le sospensioni anteriori indipendenti hanno molle elicoidali e ammortizzatori telescopici, l’asse posteriore rigido è dotato di due bracci longitudinali e barra Panhard.

RkJQdWJsaXNoZXIy NTc1MjQ=