Automobilismo 4/5-2020

AUTOMOBILISMO.IT |APRILE-MAGGIO2020 19 L a forte pandemia da coronavirus (Covid-19) si è riversata, come nulla prima d’ora, sul nostro mondo, scatenando una vera e propria crisi economico-sanitaria che non sta risparmiando niente e nessuno, settore automotive incluso. Ed è bastato relativamente poco, circa un mese, per vedere tutte le nostre certezze crollare e per capire che la vita, almeno quella che fino a quel momento avevamo vissuto, non sarebbe più stata come prima. Dal quel “maledetto” 21 febbraio, giorno in cui è stato registrato il primo caso (paziente 1) in Italia e Codogno è stata dichiarata zona rossa, si sono susseguiti degli eventi a dir poco catastrofici come la chiusura delle frontiere, la creazione di nuove zone rosse, lo stop alla produzione industriale e com- merciale, la cancellazione di eventi, manifestazioni e campionati sportivi di ogni genere, Olimpiadi incluse. Con l’intento di fermare l’avanzata del contagio da Covid-19 le zone rosse vengono estese a tutta Lombardia e altre 14 province. I bollettini medici dagli ospedali e dei deceduti dagli obitori non sono per nulla confortanti ed è per questo che pochi giorni dopo il Governo estende la zona rossa a tutto il Paese. Una vera e pro- pria serrata che a partire dal 11 marzo ha visto l’intera macchina Italia fermarsi e tutti noi a dover sottostare a importanti regole per cercare di arginare l’escalation nella diffusione dell’infezione. Regole che possono essere riassunte in distanziamento sociale di almeno un metro, utilizzo di mascherine e guanti, rispetto delle comuni regole igieniche ma soprattutto impossibilità per tutti noi di uscire di casa se non per comprovate esigenze di lavoro, salute o primaria necessità. Intanto però la diffusione del coronavirus iniziava pian piano a farsi sentire anche negli altri Stati europei, fino a quel momento sicuri di aver scampato il pericolo. Tanto in Italia prima quanto in Europa con circa due settimane di ritardo, si è assistito all’introduzione di misure emergenziali con i Costruttori automotive prima italiani poi europei che iniziavano a prendere i dovuti provvedimenti, istituendo il controllo della temperatura dei dipendenti all’ingresso degli impianti, rivisitando i turni per limitare le possibilità di contatto e mantenere distan- ziati gli operai e adottando guanti e mascherine per proteggere gli stessi dipendenti. Misure però a quanto pare non sufficienti perché il Covid-19 iniziava a prendere il sopravvento anche in altri Stati, allargandosi a macchia di leopardo anche fuori dai con- fini europei, al punto tale l’Italia decide il 23 marzo per un fermo generale del settore industriale e produttivo, comparto automo- tive compreso, una filiera che in Europa vale la bellezza di 13,8 milioni di posti di lavoro. Chiuse quindi le fabbriche, fermati gli stabilimenti, abbassate le serrande nelle concessionarie, a poter rimanere aperti nel settore auto rimangono solamente meccanici, gommisti, autolavaggi e benzinai. Ma tutto questo come avrà inciso e come inciderà sul mondo dell’auto, sulle fabbriche del settore e della filiera automotive, sulle aziende e sulla vita quotidiana degli automobilisti? Sco- priamolo! Burocrazia e tasse Per correre incontro agli automobilisti il governo Conte ha varato alcune misure emergenziali, contenute all’interno del decreto Cura Italia, che riguardano il settore auto con alcune importanti modifiche all’aspetto burocratico e fiscale. Sono stati sospesi gli esami teorici e pratici per le patenti di guida ma è stata estesa fino al prossimo 30 giugno la validità dei fogli rosa in scadenza tra il 1° febbraio e il 30 aprile. Discorso analogo per le patenti di guida, scadute dopo il 31 gennaio, che sono state prorogate fino al prossimo 31 agosto. Sul fronte della RC Auto sono stati concessi ulteriori 15 giorni oltre la data di scadenza in modo che il con- tribuente possa avere fino a 1 mese di tempo per potersi mettere in regola senza rischiare sanzioni o costi ulteriori. La proroga ha però validità unicamente sulla copertura assicurativa mentre furto PRIME RIAPERTURE DAL 20 APRILE Secondo Acea, l’associazione europea dei costruttori di auto europei, in circa 16 giorni di stop la produzione è crollata a -1,2 milioni di veicoli. Le fabbriche auto hanno iniziato a riaprire dal 20 aprile: tra le prime, quella di Zwickau, in Germania, dove VW produce l’elettrica ID.3.

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