Automobilismo 03-2020

EPOCA AUTOMOBILISMO.IT |MARZO2020 164 S enza nulla togliere a Toyota, ma quando pen- sate a capolavori di design automobilistico la vostra mente corre immediatamente ad una Jaguar E-Type S1 Coupé, un’Alfa Romeo 33 Stradale, una Ferrari 275 GTB o un’Aston Martin DB4 GT Zagato, di certo non ad un’auto della Casa che oggi produce la Yaris e l’Auris. Eppure nel lontano 1967 Toyota ebbe il talento e le capacità per creare quella che oggi è considerata una delle più stupe- facenti, rare e incredibili vetture giapponesi di sempre: signori e signore, ecco a voi la meravigliosa 2000 GT. Questa filante coupé due posti non era solo emozio- nante da guidare e all’avanguardia per la sua epoca ma fu anche simbolo del riscatto di Toyota nei confronti dei marchi europei e americani. Dopo la seconda guerra mondiale, paesi come il Regno Unito e gli Stati Uniti non consideravano la Casa del Sol Levante degna di attenzione, tanto da averla soprannominata “Toy Mo- tor”, alludendo al fatto che i suoi modelli fossero quasi giocattoli se paragonati alle sportive occidentali. Gli USA tra l’altro avevano stabilito una sorta di protet- torato sul Giappone, uscito in ginocchio dal conflitto. LA MIGLIORE Lo scherno, tuttavia, non durò molto. All’inizio degli Anni Sessanta la Toyota decise di accettare il progetto di una coupé sportiva presentato da Yamaha -e abban- donato da Nissan che l’aveva inizialmente commissio- nato- utilizzandolo come base per creare un’automobile in grado di rivaleggiare con vetture del calibro di Jaguar E-Type e Porsche 911. La 2000 GT fu curata dai mi- gliori tecnici, tester e designer che Toyota potesse schie- rare, tutti spronati da Shoici Saito, il responsabile del progetto, che diede una sola grande indicazione: “Fate qualunque cosa sia necessaria non solo per produrre la Toyota 2000 GT, ma per renderla una delle migliori auto al mondo, se non la migliore”. Inutile dirlo, ce la fecero sul serio. Nel 1965 il Tokyo Motor Show ospitò il debutto di una sportiva due posti a motore anteriore e trazione posteriore, con una linea mozzafiato, propor- zioni squisite, notevoli prestazioni e soluzioni tecniche rare per l’epoca. La 2000 GT così zittì gli occidentali sfoggiando già nel 1967 -anno di avvio della produ- zione- sospensioni a ruote indipendenti, quattro freni a disco, differenziale autobloccante, carrozzeria in allu- Toyota 2000 GT (1967) Ispirata nello stile alle berlinette europee, è stata un concentrato di tecnologia da sogno, negli anni ‘60, dalle nostre parti La Casa nipponica superò i “maestri” per brillantezza e sofisticazione, ma i numeri di produzione furono molto piccoli Testo e foto di Tommaso Ferrari The imitation game PERSONALITÀ La vista laterale valorizza la bellezza della linea di questa Toyota, chiaramente ispirata alle GT europee del periodo. Tuttavia il taglio della coda, gli specchi retrovisori avanzati, i cerchi bruniti e il grosso sportello vicino al passaruota creano una personalità estetica piuttosto originale.

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