Rimac C_Two: il tornado a batteria

Grazie ai quattro motori, uno per ogni ruota, e alla trazione integrale farà impallidire ognuno dei 150 futuri acquirenti.
Vela ricordate la Rimac Concept One, la supercar elettrica con la quale Richard Hammond ha avuto un brutto incidente durante le riprese di The Grand Tour? Bene, la Casa automobilistica croata ha presentato al Salone dell'Auto di Ginevra la sua degna erede, una concept che punta a impadronirsi dello scettro di regina delle hypercar elettriche.
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Numeri da capogiro

A leggera la scheda tecnica pervenutaci sotto mano sembra che le promesse non saranno disattese. La supersportiva croata vanta, infatti, numeri da capogiro: 1914 CV di potenza massima e 2300 Nm di coppia massima erogati da 4 diversi motori elettrici, uno per ogni ruota, e scaricati a terra da una trazione integrale con torque vectoring e da un cambio a velocità singola in avanti e a doppia velocità in retromarcia. L'intero powertrain elettrico è poi alimentato da un generoso pacco batterie al Litio Manganese Nichel da 120 kWh, capace di garantire un'autonomia di circa 650 km (ciclo NEDC) nel "normale" utilizzo quotidiano e fino a ben 2 giri del famosissimo vecchio circuito del Nurburgring (2 x 22 km) spremendo a fondo tutte le sue doti spaventose. Batteria che può essere ricaricata del 80% in meno di 30 minuti sfruttando ricarica ultraveloce a corrente continua da 250 kW.
Ma quello che forse interessa di più a chi acquista un cacciabombardiere di tale elevatura sono le prestazioni finali su strada. Ebbene, la Rimac C_Two, che alla bilancia farà fermare l'ago della bilancia a quota 1.950 kg, archivia la pratica dello 0-100 km/h in soli 1,8 secondi - non osiamo immaginare il lavoro svolto dalle povere gomme - brucia vila lo 0-300 km/h in appena 11,8 secondi e raggiunge la strabiliante velocità massima di 412 km/h.

Non è solo potenza

Prodotta dal 2020 in soli 150 esemplari, l'elettrica supercar croata vanta inoltre un telaio monoscocca in fibra di carbonio, strutture di sicurezza in alluminio, tetto incollato, sospensioni a doppi triangoli sovrapposti, batteria integrata nella scocca, ammortizzatori adattivi a regolazione elettronica, un sofisticato software per la gestione della potenza, chiamato R-Awtv, che ripartisce in maniera ottimale la trazione su ogni singola ruota e ben 8 telecamere, 6 radar, 1 o 2 lidar e 12 sensori a ultrasuoni che le permetteranno di offrire la guida autonoma di livello 4.
Con un prezzo di listino non ancora reso noto al pubblico la hypercar croata sa però camuffare bene le sue doti prestazionali. A ricoprire un powertrain di tale caratura e il telaio da corsa ritroviamo una silhouette si da supercar ma per nulla estrema che lascia trasparire ben poco delle sue reali capacità. Un design che, nonostante le numerose prese d'aria e le essenziali ali mobili, è stato in grado di ottenere un valore di Cx nell'ordine dello 0,28.

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