Ricarica auto elettrica: consigli utili per eseguirla al meglio

Errori e cattive abitudini che se eliminati dal nostro background culturale ci permetteranno di sfruttare al meglio i moderni veicoli a batteria.

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E’ inutile negarlo ma anche in Italia, seppur con estrema lentezza per le varie motivazioni che più volte vi abbiamo spiegato e raccontato, la mobilità elettrica sta prendendo via via sempre più piede. Se però in strada la convivenza di auto con motori endotermici con quelle con motori elettrici sembra non creare alcun tipo di problematica, lo stesso non si può dire quando ci si rifà alle fasi di rifornimento/ricarica. E’, infatti, proprio questo aspetto che collegato a quello dell’autonomia massima garantita che più differenzia un’auto alimentata tramite combustibili fossili da una alimentata tramite energia elettrica.

Pensare di gestire un’auto elettrica come fosse un’auto termica è l’approccio più sbagliato che ci possa essere nei riguardi di questa nuova tecnologia. Diversamente, infatti, dalle auto con motore endotermico dove una volta effettuato il rifornimento non ci si deve preoccupare praticamente più di nulla, nel caso delle auto alimentate a batteria devono essere messi in atto alcuni piccoli ma importanti accorgimenti sia per la preservazione della buona salute del pacco batteria e sia per l’ottenimento di una efficace ed efficiente fase di ricarica dello stesso accumulatore quanto per l’ottenimento delle massime prestazioni dalla stessa fase di ricarica in termini di autonomia massima garantita.

Per prima cosa non va vista la ricarica del pacco batteria come un comune rifornimento di carburante. Esistono, infatti, tempistiche nettamente diverse tra le due azioni, anche se ci affidiamo alle più veloci colonnine di ricarica ultra rapida, ed è per questo che va completamente ripensata questa fase, sfruttando per la ricarica di un pacco batteria tutti quei momenti morti di inattività della vettura, tempo prezioso che quindi non andrebbe ad impattare sulla nostra necessità di movimento e sul nostro desiderio di libertà di movimento. Ecco perché uno dei primi consigli è quello di ricaricare l’auto a batteria ogni qualvolta sia possibile attaccarla a una presa di ricarica e di non aspettare mai che si arrivi alla scarica completa dell’accumulatore.

Se però i nostri spostamenti quotidiani dovessero contemplare lunghe distanze o persino percorsi maggiori dell’autonomia massima offerta dal nostro veicolo elettrico allora in quel caso si dovranno pianificare gli spostamenti e selezionare i punti di ricarica ultra rapida dove poter eseguire nel minor tempo possibile il ristoro del nostro accumulatore. Occhio però che le tempistiche per il rifornimento, come già detto più volte, non arrivano comunque a eguagliare quelle di una comune auto benzina o diesel, nello stesso tempo le frequenti ricariche rapide inducono un maggiore stress negli accumulatori che ne accorcia la loro vita utile e, infine, una tale modalità di ricarica può arrivare a costare anche quattro volte rispetto a quanto spenderemmo per la stessa ricarica alla comune presa di ricarica domestica.

Non va poi dimenticato come gli accumulatori agli ioni di litio siano abbastanza cagionevoli non solo se ricaricati di frequente con alte potenze (ricarica rapida) ma anche se continuamente lasciati o fatti scaricare completamente, se lasciati inutilizzati per lunghi periodi o ancora se ricaricati sempre al 100%. Meglio quindi evitare sempre queste pratica, ricaricando e mantenendo lo stato di carica per esempio compreso tra il 20 e l’80% o, nel caso di fermi macchina prolungati, prossimo al 50% dell’intero accumulatore. Evitiamo quindi di portare a completa scarica il pacco batteria per poi forzarlo a ricaricarsi del 100%, innescando inevitabilmente elevate temperature all’interno delle stesse celle con conseguenze importanti sul suo ciclo di vita.

Una volta ricaricato il pacco batteria è buona abitudine adottare alcuni comportamenti altrettanto virtuosi che ci permettano non solo di ottenere il massimo dall’autonomia della vettura ma anche di fare in modo che questa capacità chilometrica non venga inficiata da fattori esterni come quelli ambientali e climatici. E si perché se a pregiudicare il buon funzionamento e l’efficienza di un pacco batteria ci si mettono sicuramente l’anzianità e la quantità di cicli di carica/scarica, stesso discorso può essere fatto per la temperatura esterna o ambiente alla quale la vettura elettrica viene utilizzata, ricaricata o lasciata ferma. Come è ben noto a tutti le basse temperature come anche quelle eccessivamente alte non fanno bene al pacco batteria e portano non solo a una perdita della carica presente in quel momento nell’accumulatore ma anche a un più repentino invecchiamento della stessa batteria.

A tutto questo vanno quindi aggiunti uno stile di guida dolce, che escluda le accelerazioni brusche e picchi di velocità elevati, un uso moderato del sistema di climatizzazione in quanto molto vorace sull’energia presente nella batteria, la predilezione per le modalità di guida eco o di risparmio energetico e un maggiore utilizzo del freno motore nelle fasi di decelerazione o di frenata rigenerativa che no faranno altro che incrementare l’autonomia chilometrica massima garantita dalla vostra auto elettrica. Chiudiamo ricordando, infine, alcune pratiche di buona educazione e di civile convivenza che dovrebbero portarvi a rispettare la rete di infrastrutture di ricarica pubblica, a non occupare un posteggio adibito alla ricarica se non necessitate in quel momento di dover ricaricare il vostro veicolo e ad evitare di occupare la colonnina oltre il necessario tempo di ricarica.

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