Privacy in auto: cosa sa la vettura di noi?

Una indagine del Washington Post ha cercato di capire quali dati sensibili del guidatore vengono letteralmente catturati dalle moderne vetture.

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Con l’avvento dei social network e dei numerosi servizi online, offerti dalla rete, la tematica della privacy personale è diventata sempre più importante. Ogni volta, infatti, che ci iscriviamo su un sito o un social network o ogni volta che utilizziamo una applicazione o un servizio online siamo obbligati ad effettuare una registrazione, a fornire dei nostri dati personali e sensibili e spesso a dare il consenso a che questi dati vengano trattati anche solo a scopo statistico o, peggio ancora, a scopo commerciale con scambio di database tra utenti terzi.

Bene, purtroppo questo problema si è accentuato con la continua evoluzione dei sistemi multimediali e di infotainment che troviamo ad oggi sulle moderne vetture. Anche queste, infatti, con i comandi vocali, l’antenna GPS, la memorizzazione delle nostre preferenze e abitudini e, in ultimo, l’intelligenza artificiale, che permette alle stesse vetture di apprendere quotidianamente dalle nostre abitudini, sono sempre più a contatto e hanno sempre più a disposizione una miriade di nostri dati personali e sensibili. Ecco perché una indagine del Washington Post ha cercato di capire quali dati sensibili del guidatore vengono letteralmente catturati dalle moderne vetture durante il loro utilizzo.

Per farlo hanno pensato bene di smontare letteralmente una Chevrolet Volt e di sottoporre i suoi sistemi elettronici alle mani esperte di un hacker così da poter avere accesso ai meandri più nascosti delle sue memorie. Ciò che ne è saltato fuori ha davvero dell’incredibile. All’interno delle auto, come dicevamo pocanzi, sono presenti microfoni per i comandi vocali, connessione continua a internet per l’esecuzione della maggioranza dei servizi online e di antenna GPS per la geolocalizzazione e per i servizi di navigazione satellitare. Grazie a questi sistemi le moderne vetture si comportano niente meno che come i moderni smartphone, memorizzando praticamente tutto ciò che accade e tutto quello che facciamo o diciamo.

Cosa però ancora più importante e grave è che su questi nostri dati personali e sensibili noi non abbiamo alcun potere, non possiamo verificarli, non possiamo cancellarli, non sappiamo precisamente che fine faranno una volta raccolti e memorizzati e non possiamo soprattutto negare il consenso a questo raccoglimento e trattamento. Dati che possono spaziare dai luoghi in cui è andato il proprietario, ai contatti del suo telefono, alle sue mail e foto personali, alle sue preferenze, fino all’utilizzo di tutti i servizi online offerti. Dati che, sottolineano alcuni costruttori, non sono direttamente collegati con chi ha utilizzato la vettura e che comunque non posso essere estrapolati dalla memoria dell’auto stessa.

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