Petrolio ai minimi per colpa del Coronavirus

Il calo delle importazioni da parte della Cina ha fatto scendere di molto il prezzo al barile del petrolio.

1/8

Il Coronavirus, la forte polmonite nata in Cina, non sta creando importanti conseguenze nel mondo solo dal punto di vista salutare ma anche sotto altri punti di vista. I numerosi disagi dal punto di vista dei trasporti, le difficoltà nei collegamenti come nelle esportazioni o importazioni di materie prime e il forte calo nel turismo soprattutto cinese in entrata un po' in tutti i paesi dell’Unione Europea stanno innescando non poche problematiche tanto economiche quanto industriali. A tutti questi aspetti e al forte calo delle borse tanto asiatiche quanto europee con il rischio di una forte contrazione del PIL cinese per l’anno 2020, si è ora aggiunta una ulteriore conseguenza che però per l’utente finale potrebbe rilevarsi come una conseguenza positiva e non negativa.

Il calo delle importazioni da parte della Cina ha, infatti, fatto scendere di molto il prezzo al barile del petrolio. Numeri ufficiali non ce ne sono ma si parla di una contrazione di circa il 20% delle importazioni e la raffineria più grande dell’Asia, Sinopec, ha tagliato la produzione di circa 600 mila barili al giorno a gennaio e la provincia dello Shandong, che importa il 20% del greggio consumato dalla Cina, ha tagliato dal 30% al 50% la produzione nell’ultima settimana. Come conseguenza sui mercati il greggio Brent è crollato a 54,5 dollari mentre il Wti è sceso a 49,97 dollari. Per far fronte a questa situazione l’Iran ha già chiesto un taglio alla produzione, idea condivisa anche dall’Arabia Saudita che starebbe pensando a un ulteriore taglio di 500.000 barili di greggio al giorno.

Le ultime news video

© RIPRODUZIONE RISERVATA