Particolato (PM): riscaldamenti e allevamenti intensivi sono i maggiori produttori

La maggior parte dell'inquinamento da polveri sottili è causato da fonti diverse rispetto all'auto, la quale parteciperebbe solamente con una quota del 10%.
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Ad affermarlo è niente meno che l'ISPRA (l'Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale) che, dopo una attenta analisi, ha confermato quanto molti di voi già pensavano: si, le auto inquinano e il trasporto su gomma partecipa all'inquinamento globale, ma lo fa solo in minima parte cioè per un 10%. Discorso analogo può essere fatto per l'industria che partecipa per una fetta ancora maggiore. A produrre però il grosso quantitativo di polveri sottili o Particolato o PM sono il riscaldamento e gli allevamenti intensivi di animali, i quali parteciperebbero per una fetta equivalente a circa il 50% di tutte le polveri sottili globali, dirette e indirette.

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In chimica ambientale particolato, pulviscolo atmosferico, polveri fini, sono termini che identificano l'insieme delle sostanze sospese in aria sotto forma di aerosol atmosferico che hanno dimensioni variabili. Sono sostanze invisibili molto pericolose che possono causare danni seri alla salute. Per questo motivo si parla di abbattere il fenomeno ma, come sempre più spesso accade, non vengono prese in considerazione tutte le fonti di emissione anzi ne vengono considerate solo alcun, sopratutto quelle di origine umana, mentre ne vengono trascurate di altre, quelle di origine naturale. Tra queste non possiamo non citare le eruzioni vulcaniche o gli stessi animali mentre tra quelle umane oltre al traffico non vanno dimenticati i processi industriali e sopratutto il riscaldamento. Tutte attività che portano alla formazione di PM10, tanto primario quanto secondario. Come dicevamo poco sopra, tra tutte queste fonti, vi sembrerà strano, ma, secondo lo studio dell'ISPRA, quella con maggiore emissione è proprio l'allevamento intensivo perché fonte di particolato secondario.
Tipologia di emissioni che fino a questo momento non era mai stata sottomessa a normative o regolamentazione con misure anti PM che ne limitassero la produzione o la emissione. Capite quindi come ci troviamo di fronte a una situazione in cui l'inquinamento causato dai veicoli e in parte quello causato da industrie e agricoltura stia scendendo mentre quello generato da allevamento e riscaldamenti stia purtroppo aumentando. Una condizione di cui già altre volte vi abbiamo parlato all'interno dei nostri articoli come nei due che qui vi riproponiamo:
https://www.automobilismo.it/smog-i-riscaldamenti-e-i-camini-a-legna-e-pellet-inquinerebbero-piu-dei-diesel-31460
https://www.automobilismo.it/inquinamento-pm10-e-nox-scendono-ma-permane-lemergenza-ambientale-31596

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