Michelin Primacy 4: la gomma che non teme l'usura

Innovativi elastomeri e un nuovo intagli del battistrada rendono questo pneumatico superiore al già ottimo Primacy 3.
Andando contro corrente il Costruttore francese punta a smontare l'ideologia che, per poter usufruire delle massime performance e non andare incontro a possibili rischi nella guida quotidiana, si debba per forza sostituire il pneumatico prima di raggiungere lo stato di usura previsto per legge. Un limite che, ricordiamo, è stato fissato a 1,6 mm nel lontano 1989 quando le gomme non avevano sicuramente le mescole, i battistrada e le tecnologie di quelle attuali.
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Quindi chi lo dice che un pneumatico usurato e con ancora 3 o 4 mm di battistrada abbia prestazioni inferiori rispetto al nuovo e per questo debba essere sostituito? Non potrebbe essere che in determinate situazioni il pneumatico consumato si comporti addirittura meglio? Siamo davvero così convinti che un comportamento simile sia davvero conveniente per la nostra sicurezza, per il nostro portafogli e per l'ambiente? Le risposte a queste domande sono emerse da uno studio condotto dal produttore di Clermont-Ferrand (Francia) proprio durante la presentazione e il lancio del nuovo Michelin Primacy 4, il pneumatico che, disponibile in 60 diverse misure con diametri dai 15 ai 18 pollici, fa del "long lasting performance" il suo fiore all'occhiello.

Nuovo non sempre è meglio

Secondo questo studio non è lo spessore la componente di maggiore importanza ma il disegno del battistrada e la mescola sono sicuramente le componenti che più influiscono sulla reale resa stradale. Questo non significa che con l'usura le performance del pneumatico non cambiano ma, se su strade innevate o fortemente bagnate un maggiore spessore potrebbe essere un vantaggio, lo stesso non si può dire su asfalto asciutto dove la riduzione dello spessore porta a una riduzione della resistenza al rotolamento e a un incremento della reattività allo sterzo. Detto questo lo studio condotto da Michelin punta a sottolineare come sia controproducente sostituire un pneumatico "premium" prima che abbia raggiunto il limite imposto per legge. Un perdita non solo dal punto di vista economico per il guidatore ma anche ecologico per l'ambiente. Un pneumatico che dura di più, infatti, viene cambiato meno spesso, con conseguente risparmio di materiali ed energie produttive.

L'usura non lo spaventa

Sulla stessa linea d'onda è il nuovo Michelin Primacy 4 che, degno erede del già prestazionale Primacy 3, ha saputo avvantaggiarsi di ben 3 anni di sviluppo e continui perfezionamenti così da incrementare ulteriormente le già buone doti di tenuta sul bagnato non solo da nuovo ma sopratutto da usurato. Sfruttando, infatti, innovativi elastomeri di ultima generazione, come i polimeri funzionali trattati chirurgicamente con silice idrofoba, e avvalendosi di maggiori resine in luogo di oli, il nuovo Primacy 4 ha acquisito un grip su bagnato da guinness dei primati. A queste speciali mescole si affianca, inoltre, una specifica scultura del battistrada con canali di evacuazione più rettangolari e meno trapezoidali che mantengono inalterate le proprie performance anche quando il pneumatico si avvicina al limite previsto di legge.

Numeri alla mano

Secondo i test condotti dalla stessa Michelin, il nuovo Primacy 4 è in grado di garantire spazi di frenata su fondi viscidi inferiore di 0,9 metri da nuovo e di 2,8 metri da usurato se paragonato con i suoi diretti concorrenti. Inoltre, è risultato un pneumatico nettamente più longevo garantendo in media una percorrenza chilometrica di 18.000 km maggiore rispetto agli stessi concorrenti diretti.

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