03 November 2022

Nuova Mercedes-Benz GLC, massimo comfort a zero emissioni

La nuova generazione è in vendita da fine anno, ma già ordinabile e disponibile anche in versione plug-in da oltre 100 km di autonomia in elettrico. Aumenta la capacità del bagagliaio ...

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Con la seconda generazione il crossover compatto di Mercedes GLC è più lunga di 6 cm, 472 in totale e dispone soltanto di motori elettrificati. Cresce anche il bagagliaio: 620 litri, 70 in più di prima, gran parte dei quali nel doppiofondo che scendono a 470 per la versione plug-in. La GLC è il modello più venduto del brand della stella: a parità di meccanica, rispetto a una Classe C famigliare costa qualche migliaio di euro in più, ma ha un vano di carico più generoso di 130 litri. Le consegne iniziano verso la fine dell’anno.

Già ordinabile, la Mercedes GLC offre dei motori turbo, ibridi, mild a 48 volt o plug-in, a quattro cilindri e di due litri: sono abbinati al cambio automatico a 9 rapporti e alla trazione integrale: non ci saranno varianti a trazione posteriore. Al momento, in Italia sono a listino solo le ibride mild: la 200 per 204 Cv al prezzo di 61.345 euro e la 300 per 258 Cv, al prezzo di 73.338 euro sono a benzina, mentre a gasolio c’è solo la 220 d per 197 Cv al prezzo di 62.809 euro.

Le plug-in a prezzi ancora da comunicare sono le 300 “e” e la 400 “e” a benzina, rispettivamente con 313 e 381 Cv, e la 300 de a gasolio per 335 Cv: il loro motore elettrico è da 136 Cv e la batteria da ben 31,2 kWh nominali promette fino a 130 km di autonomia a emissioni zero.

L’unica con il sei cilindri in linea sarà la 450 d a gasolio: 3.000 cc da oltre 330 Cv e con tecnologia ibrida mild, ma non è detto che arrivi in Italia. L’offerta della Mercedes GLC è stata semplificata e molte dotazioni sono raggruppate in pacchetti.

Un esempio sono gli aiuti alla guida evoluti, come la frenata automatica anche nelle svolte negli incroci e la guida semiautonoma di Livello 2, che sono tutti in un pacchetto da 2.965 euro che si paga perfino sulle versioni più costose, come anche il cruise control adattattivo per 488 euro.

I fari Digital Light sono di serie sulle Mercedes GLC in allestimento Premium, costano 1.647 euro per le altre: usano una tecnologia che va oltre i fari a matrice di Led, impiegando dei microspecchi anziché diodi azionati singolarmente. Si tratta di centinaia di migliaia di minuscole superfici riflettenti che possono variare la loro angolazione, cambiando così la direzione della luce che li colpisce.

Oltre a illuminare senza abbagliare, dirigendo la luce solo dove serve e non addosso agli altri veicoli sulla strada, ciò permette letteralmente di disegnare sull’asfalto: proiettando simboli utili come quelli che avvisano di un cantiere poco più avanti, del fatto che abbiamo imboccato contromano una strada, che stiamo per passare col rosso e altro ed evidenziando la presenza di pedoni e delle linee sull’asfalto.

L’abitacolo della Mercedes GLC riprende le forme ispirate al mondo della nautica viste sulle più recenti Mercedes: la plancia si unisce morbidamente al tunnel centrale e lo schermo centrale è inclinato anziché verticale.

Questo, da 11,9 pollici, è di serie ed è sensibile al tocco; integra il sistema multimediale MBUX che abbina facilità d’uso ad esempio i comandi del climatizzatore sono sempre in primo piano, così come quelli di, navigatore, telefono e audio nella schermata principale e ricchezza di funzioni. Non manca l’assistente vocale evoluto, a cui ci si può rivolgere senza frasi predeterminate.

Sotto il display c’è una fascia in plastica lucida che integra il lettore di impronte digitali per richiamare alcune impostazioni o proteggere delle funzioni, il selettore delle modalità di guida e altri comandi a sfioramento, come quelli del volume: forse è la parte meno riuscita degli interni, dato che non sempre è intuitivo e si deve distogliere lo sguardo dalla strada per toccare con precisione il comando voluti.

Le stesse critiche si potrebbero muovere ai comandi tattili sulle razze del volante: gestiscono parecchie funzioni ma richiedono un po’ di apprendistato e non sono così solidi come si conviene da un’auto del prezzo della GLC.

Si tratta di semplici placchette di plastica lucida nera, fissate non troppo solidamente, che non danno una grande idea di qualità: alcune rivali usano comandi fisici con inserti metallici e in gomma, che si muovono con precisione e senza giochi. Rispetto alla precedente GLC lo spazio per le persone è rimasto praticamente invariato: si perde un millimetro sopra la testa e se ne guadagnano un paio per le spalle e le gambe di chi sta dietro.

Questo vuol dire che quattro adulti stanno comodi, mentre il quinto deve fare i conti con l’alto tunnel sul pavimento. La crescita del bagagliaio è invece più rilevante e apprezzata, ma sulle plug-in lo capacità è ridotta dalle batterie di trazione (a ioni di litio e raffreddate a liquido): il piano è rialzato di una spanna, tanto da risultare più alto della soglia di carico.

E fra il fondo e il tendalino abbiamo misurato appena 38 cm: si fatica a mettere tre trolley rigidi. Inoltre, il doppiofondo abbastanza capiente sulle mild hybrid sulle plug-in si riduce a una fessura adatta a ospitare i cavi di ricarica e poco altro. E’ su asfalto che questa Mercedes GLC 400 e dà il meglio di sé.

A batteria carica, ci si muove fino a 140 km/h in modalità elettrica, anche con un discreto brio. Comodo inoltre il fatto di poter usare le palette al volante del cambio per regolare l’intensità del recupero di energia su tre livelli.

E, almeno secondo questo primo contatto con la vettura, circa 100 km di autonomia paiono alla portata dell’auto: merito della generosa batteria, che può essere ricaricata non solo con corrente alternata fino a 11 kW, ma anche con quella continua.

Usando questo secondo tipo, l’auto accetta fino a 60 kW e il pieno di elettroni si fa in circa mezz’ora. Quando invece si chiede più grinta, c’è il 2 litri turbo della Mercedes GLC, che lavora insieme all’unità elettrica integrata nel cambio.

Pronte le riprese e l’agilità è discreta; i circa 400 kg in più della vettura tutti sul retrotreno non sono certo pochi, ma non impediscono un’andatura su strada piuttosto gradevole anche a pieno carico. Insomma un upgrade di livello per il suv compatto di Mercedes.

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