Oggi la Ypsilon rappresenta un fenomeno a sé stante nell’ormai circoscritto universo Lancia. Insomma l'intramontabile city car è tra le più apprezzate da un pubblico eterogeneo e sensibile alle tendenze del momento. Interni raffinati, propulsori efficienti e quell’aria un po’ snob, sono stati gli elementi di maggiore richiamo sui quali la Casa torinese ha fatto leva per non lasciare indifferente proprio nessuno e a dispetto di prezzi non particolarmente accessibili: da un minimo di 13.350 euro per la 1.2 Silver fino a 20.350 euro della 0.9 Twin Air Metano Platinum, senza optional e promozioni escluse.
Con l’odierno restyling, il m.y. 2016 ha visto ritoccare leggermente la calandra, che ora si sviluppa in senso orizzontale, impreziosita da un profilo cromato più esteso, il paraurti posteriore completamente verniciato e altri piccoli dettagli. Le luci diurne sono appannaggio di lampadine a incandescenza, niente led.
La versione Mya 1.3 Mjet S&S della nostra prova, che di base costa 18.150 euro, si distingue per finiture che la rendono più esclusiva. Rivestimenti in Alcantara e tessuto stampato effetto Denim sui toni del blu, cuciture di nuance contrastante, cinture di sicurezza bi-colore, cerchi in lega leggera da 15”, fregi satinati su carrozzeria e specchi esterni ne esaltano lo stile raffinato.
Detto questo, l’abitacolo si rivela sostanzialmente immutato rispetto a prima fatto salvo la plancia che, oltre a questa variante speciale Mya, nelle versioni Gold e Platinum è arricchita dal touch screen da 5” del sistema Uconnect con autoradio, bluetooth e vivavoce. Se si vuole aggiungere il navigatore satellitare bisogna pagare altri 700 euro. Per il resto, troviamo la medesima dislocazione dei comandi già vista in precedenza, dove tutto è a portata di mano e sott’occhio nonostante l’insolita ma ormai storica collocazione degli strumenti analogici alla base del parabrezza.
La posizione di guida resta un po’ alzata ma adattabile grazie alla regolazione in altezza di sedile e volante, lo spazio non è ampio e l’accessibilità posteriore è un po’ inficiata dal taglio del padiglione, però si sta piuttosto comodi in quattro. Lascia perplessi che una vettura così sfiziosa non abbia di serie il divanetto sdoppiabile e il poggiatesta centrale, disponibili solo con il kit per l’omologazione cinque posti a 250 euro.
In ogni caso, osservando la nuova Ypsilon, è istintivo percepire il consueto equilibrio fra design moderno, qualità costruttiva e ricerca del dettaglio, elementi che ne hanno decretato il successo pluriennale.
Sotto il profilo dinamico, la Ypsilon Mya si identifica per la vivacità sia in ambito cittadino, suo territorio prediletto, sia fuori dal perimetro urbano. La vettura è equipaggiata con il rodato 1.248 turbodiesel da 95 Cv e 200 Nm, garante di buone prestazioni globali e consumi limitati in 26,3 km/litro di media.
Lo spunto è adeguato con una progressione apprezzabile a patto di superare i 1.500 giri/min. Sotto tale soglia, l’erogazione è appena più pigra e, se necessario, è meglio mettere mano al cambio per scalare una marcia. In ogni caso, la corretta spaziatura dei cinque rapporti si adatta perfettamente alle diverse situazioni di guida. Le prime marce aiutano ad accelerare lesti quando scatta il verde, quarta e quinta sono più distese per allungare il passo senza affaticare il piccolo quattro cilindri.
E’ chiaro che non si possono pretendere performance da scattista pura ma, come accennato, la Ypsilon ha raggiunto un equilibrio difficilmente uguagliabile, anche quando si muove nel traffico. Il buon feeling complessivo deriva anche dal valido lavoro messo in campo dalle sospensioni. Lo schema McPherson davanti e il ponte a ruote interconnesse dietro sono adatti alle necessità di guida garantendo un apprezzabile smorzamento dei colpi e una taratura che autorizza a condurre la macchina senza sorprese.
Il coricamento è appena accennato, così come un naturale sottosterzo quando si modifica la traiettoria ma la direzionalità è costante anche forzando un po’ di più l’andatura. A maggior ragione sfruttando la moderata sportività degli pneumatici opzionali di misura 195/45 R 16 che, a scapito di qualche punto di confort, assicurano una bella presa sull’asfalto. All’apprezzabile feedback contribuisce lo sterzo servoassistito, che offre un buon filtro fra strada e guidatore.
Il servo elettrico mantiene una certa leggerezza che non infastidisce quando si guida e con la funzione “City” si può parcheggiare con un dito grazie alla maggiore demoltiplicazione. Con l’onere (e l’onore) di sostenere a oltranza il marchio, la Ypsilon si fa largo nell’articolato segmento delle city car forte dei suoi contenuti e di un’immagine che a ben vedere risale fin dai tempi della pioniera Autobianchi Y 10, più di 30 anni fa.
Il prezzo di listino, che per la Mya oggetto della nostra analisi lambisce la soglia (non solo psicologica) dei 22 mila euro, è elevato e potrebbe rappresentare un limite ma dà vita, diciamo così, a quella percezione di esclusività tutto sommato accettata dai potenziali acquirenti della piccola chic Lancia.
In allegato in alto listino e scheda tecnica, nella pagina seguente un veloce sguardo a 4 possibili alternative...
Video Ypsilon: