Mercedes: il diesel va migliorato, non vietato

La Casa della Stella prende le parti della motorizzazione attualmente ritenuta la causa di tutti i mali.
Ogni giorno non si sente parlare d'altro: il motore diesel è inquinante, va abolito, deve scomparire, ci sta uccidendo, è un motore sporco, ecc ecc. Un trend spesso alimentato dalla disinformazione o, peggio ancora, dalla mala informazione sia della stampa nazionale e internazionale che dei molti che si ergono ad esperti in questo campo quando di conoscenze della materia in fin dei conti ne hanno davvero poche. Le stesse case automobilistiche non la pensano tutte allo stesso modo, c'è chi lo demonizza puntando a una completa eliminazione all'interno dei propri listini (vedi Toyota, Porsche, Fiat, ecc) e chi, invece, ancora lo difende ritenendolo ancora una motorizzazione utile, necessaria e notevolmente più efficiente e pulita rispetto a qualche anno fa.
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La Casa della Stella, pur non trascurando alcuna tipologia di motore/alimentazione (benzina, gasolio, metano, idrogeno, elettrico, ibrido, ibrido plug-in e rinnovabili), è una di quelle case costruttrici ancora in prima linea nella difesa e nello sviluppo della motorizzazione a gasolio. Negli ultimi anni sono stati ben 3 i miliardi di euro investiti dalla Casa di Stoccarda sulla nuova generazione di motori diesel (quattro cilindri OM 654 e sei cilindri OM 656) e altrettanti ne sono stati investiti per ibridizzare queste motorizzazioni a gasolio così da rendere ancor più efficienti e pulite. Motorizzazioni ibride plug-in che affiancheranno alle già ben note doti dei motori diesel (coppia, erogazione, efficienza e autonomia chilometrica) le doti della tecnologia ibrida plug-in (50 km di autonomia a emissioni zero, maggiore efficienza, minori consumi ed emissioni). Propulsori che in quanto diesel e diesel ibridi aiuteranno le Case non solo ad abbattere la media nelle emissioni di CO2 della propria gamma ma contribuiranno in modo consistente alla riduzione delle generali emissioni nocive.
Lo stesso Ministero Federale per l’Ambiente tedesco, l'Ente Federale per l’Ambiente e l'Associazione delle industrie automobilistiche tedesche avrebbero dichiarato che, con l'attuale stato di sviluppo tecnologico delle nuove motorizzazioni diesel, basterebbe un profondo rinnovamento del parco auto circolante per migliorare sensibilmente la qualità dell’aria. I nuovi motori diesel, forti di filtri antiparticolato DPF, catalizzatori SCR e sistemi EGR di alta e bassa pressione sarebbero in grado di emettere emissioni di CO2 inferiori agli 80 g/km ed emissioni di particolato e ossidi d'azoto ridotte al punto da rientrare nelle più severe normative antinquinamento Euro 6d temp anche con i nuovi cicli di omologazione WLTP ed RDE. Lo stesso studio affermerebbe che l’impatto ambientale derivante dal traffico auto è diminuito del 70% dal 1990 a oggi, nonostante un netto aumento del volume delle auto circolanti. Questo dimostrerebbe come il continuo sviluppo di queste motorizzazioni stia portando ai frutti sperati.

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