Mercedes-AMG Project One: Formula 1 da strada

La hypercar tedesca, simile tecnicamente a una F1, può contare su oltre 1.000 Cv grazie al lavoro congiunto di un V6 1.6 turbo e di 4 motori elettrici. Da 0 a 200 km/h in meno di 6”.

Sfida la Ferrari LaFerrari

Mercedes-AMG lancia il guanto di sfida alle hypercar Aston Martin Valkyrie, Ferrari LaFerrari, Porsche 918 Spyder e McLaren P1. La nuova Project One, sviluppata coinvolgendo il team impegnato in Formula 1, debutta in occasione del Salone di Francoforte. Una coupé estrema che porta su strada la tecnologia della monoposto F1 W06 Hybrid, schierata nel Campionato 2015.

Tiratura limitata a 275 esemplari

Destinata a essere prodotta in 275 esemplari, la Project One mira ad adattare all’utilizzo stradale il powertrain ibrido della Formula 1 Mercedes, costruendovi attorno una supercar che, pur modernissima, evochi le linee delle storiche frecce d’argento. Sottopelle pulsa un V6 1.6 turbo a iniezione diretta della benzina collocato centralmente, in grado di erogare 680 Cv e abbinato a un cambio AMG Speedshift a 8 marce – un’unità robotizzata a gestione idraulica – e a quattro motori elettrici. Il primo (da 122 Cv) integrato nel turbocompressore, così da ridurre il turbo lag, il secondo (da 163 Cv) collegato direttamente all’albero motore e i restanti (anch’essi da 163 Cv) collocati in corrispondenza dell’assale anteriore. Vera e propria raffinatezza, la gestione delle valvole del 1.6 turbo è di tipo pneumatico, così da raggiungere lo stratosferico regime di 11.000 giri/min. Forte di una potenza complessiva di 1.000 Cv e di una velocità massima di oltre 350 km/h, la Project One scatta da 0 a 200 km/h in meno di 6”.

Monoscocca e carrozzeria in carbonio

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Tra i plus tecnici della vettura spiccano la trazione integrale a gestione elettronica con funzione Torque Vectoring, quindi con la possibilità di ripartire la coppia anche tra le ruote del medesimo asse, la collocazione delle batterie agli ioni di litio alle spalle delle ruote anteriori, così da ottimizzare la distribuzione delle masse, e la realizzazione in carbonio sia della monoscocca sia della carrozzeria. Le fibre composite vengono inoltre utilizzate per le appendici aerodinamiche integrate nei cerchi in lega monodado. Una soluzione che permette di gestire sia il raffreddamento dell’impianto frenante, forte di dischi carboceramici, sia la riduzione della resistenza aerodinamica della vettura. Quanto alle sospensioni, la Project One si avvale di una configurazione tipo push-rod, vale a dire a triangoli sovrapposti con puntoni diagonali che lavorano in compressione. Gli ammortizzatori sono pluriregolabili, mentre l’Esp e l’Abs si avvalgono di tre setup.

Aerodinamica attiva

Analogamente a una “comune” vettura ibrida plug-in, la Project One consente di viaggiare in modalità puramente elettrica – per 25 km – oppure, all’estremo opposto, di optare per le massime prestazioni. Caratterizzata da una configurazione biposto e da un ridotto sbalzo anteriore, la hypercar tedesca si avvale di un alettone retrattile, di un estrattore extra large, di uno splitter attivo e di prese d’aria dinamiche in corrispondenza dei passaruota anteriori, a tutto vantaggio della riduzione del Cx e della deportanza. Concedendosi persino un tocco old school, rappresentato dalla feritoia tipo NACA al tetto che funge anche da stabilizzatore. Quanto all’abitacolo, i sedili sono integrati nella monoscocca – la posizione di guida viene regolata adattando lo sterzo e la pedaliera – e i comandi secondari vengono collocati lungo le razze del volante rettangolare; Hamilton style.

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