Il problema dell’inquinamento nelle grandi città è una tematica reale, importante e alla quale va trovata una soluzione. Gli sporadici e insensati blocchi del traffico e nella fattispecie delle motorizzazioni di ultimissima generazione non portano però ai risultati tanto sperati. Ne sono stati un esempio i quattro giorni di stop completo alla circolazione, persino alle motorizzazioni diesel Euro 6, voluti dall’amministrazione Raggi all’interno della Capitale. Non solo i livelli di polveri sottili e sostanze inquinanti non sono scesi ma sono rimasti per lo meno uguali se non si sono persino alzati in alcune zone.

Ci si è quindi trovati di fronte alla realtà dei fatti che non solo questi provvedimenti non portano a dei risultati veri e propri ma semmai a dei continui disagi per tutti i cittadini, ma che in fin dei conti la vera cause di inquinamento urbano all’interno delle nostre città non è il trasporto urbano, su gomma, privato e pubblico bensì i riscaldamenti e i processi industriali. Persino un lavaggio sistematico del manto stradale porterebbe a risultati nettamente superiori rispetto a questi blocchi indisciplinati e per nulla sensati, visto che fermano le diesel Euro 6 e lasciano circolare liberamente le benzina euro 3 oltre a tutti quei mezzi di trasporto urbano fortemente vecchi e vetusti sicuramente non puliti dal punto di vista emissivo.

Della stessa idea lo sono sia le numerose associazioni del settore automotive e di tutta la filiera del settore auto ma anche le stesse case automobilistiche. Ecco perché alcuni manager di tali colossi del settore automotive sono scesi in campo per cercare di fare chiarezza in questo polverone che finisce per demonizzare alcune tipologie di alimentazione a discapito di altre. Uno di questi è stato Massimo Nordio, l’amministratore delegato di Volkswagen Italia, che durante una conferenza ha espresso il suo parere negativo nei confronti dei blocchi delle vetture Euro 6. Per Nordio lo stop ai diesel Euro 6 non da risultati: “E’ comprensibile la messa in campo di misure di emergenza per ridurre l’impatto ambientale dove la qualità dell’aria è peggiore ma va fatta una approfondita conoscenza scientifica”.