di Gabriele Canali
21 October 2019

Kia Proceed GT: Non siamo alla solita

Più sportiva, nel design, rispetto alla classica station, la Kia Proceed GT non passa inosservata e se si opta per il motore 1.6 turbo a benzina da 204 Cv, non delude anche per il comportamento dinamico, in virtù di un assetto appagante anche nei tracciati più guidati

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Piaccia o no, non passa inosservata. È spaziosa come una station wagon, o quasi, ma è più sportiva: nel design ma soprattutto nel comportamento dinamico. Soprattutto se si opta per il modello più prestazionale, oggetto della nostra prova, equipaggiato con il quattro cilindri 1.6 a benzina turbo da 204 Cv accoppiato alla trasmissione a doppia frizione a 7 rapporti DCT e all’allestimento GT, il più ricco e sportivo. Su strada la Proceed GT da 204 Cv non delude affatto. Il piatto forte è rappresentato dal motore: prontissimo ai comandi del gas sin dai bassi regimi, offre un’erogazione molto fluida e al tempo stesso una spinta corposa che non si stempera nemmeno nelle zone alte del contagiri. Il tutto, con un timbro piacevolmente sportivo. Non delude neppure il comportamento dinamico, in virtù di un assetto che concede sempre poco al rollio, consente inserimenti rapidi ma soprattutto sfoggia un’apprezzabile progressività nell’andare in appoggio. Più che gratificanti le prestazioni, come sottolineato dai 7,158” rilevati nello 0 - 100 a fronte dei 7,5” dichiarati. A dispetto di un’indole così sportiva, rimane di buon livello anche il confort e, malgrado una taratura rigida e gli pneumatici ribassati su cerchi da 18”, le sospensioni lavorano nel complesso abbastanza bene e riescono a garantire un assorbimento più che dignitoso delle sconnessioni e delle irregolarità del fondo stradale.

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Proceed è lunga appena 5 mm in più (4.605 contro 4.600) della station wagon Ceed, che in Kia chiamano Sportswagon, con uno sbalzo anteriore aumentato di 885 mm. Con un'altezza di 1.422 mm, il tetto è più basso di 43 mm rispetto a quello della Sportswagon, mentre l'altezza da terra si riduce di 5 mm, a 135 mm. Resta invece invariata la misura, 2.650 mm, del passo. A definire l’aspetto di Proceed provvede soprattutto la linea del padiglione, fortemente inclinata nella zona del lunotto, che ha un’inclinazione molto più orizzontale (64,2°) rispetto a quelli della Sportswagon (50,9°) e della cinque porte (52,4°). Il nome del modello è scritto in lettere maiuscole al centro del portellone, al di sotto dei fari posteriori a Led che si estendono per tutta la larghezza e sono raccordati da un profilo luminoso: un elemento di design, quest’ultimo, che assieme ai terminali di scarico di generose dimensioni e al piccolo spoiler posteriore trasmettono personalità e dinamismo alla coda di Proceed. L’abitacolo, come su Ceed 5 porte e Sportswagon, propone un ambiente ben assemblato e realizzato. La plancia, ordinata, ha un’impostazione tradizionale, con la consolle che accoglie, nella zona superiore, lo schermo touch screen da 8 pollici incastonato in una cornice montata a sbalzo e che consente la gestione sia delle principali funzioni di bordo sia del sistema di intrattenimento multimediale: i menù sono facili da gestire, eventualmente anche tramite i tasti fisici disposti al di sotto. Quanto all’abitabilità, Proceed è più bassa della Sportswagon e questo significa centimetri in meno che penalizzano i passeggeri di statura più alta, ma lo spazio non manca e l’identica misura di passo evita sacrifici, per chi occupa i posti dietro, quando si tratta di allungare le gambe. Un po’ più sacrificata, invece, l’accessibilità per i passeggeri posteriori, perché a causa della forma delle porte, occorre abbassare la testa per entrare. La capacità di carico resta molto buona: rispetto a quello della Kia Sportwagon, che vanta ben 625 litri, il vano bagagli della Proceed ne perde appena 31 offrendone 594 e abbassando completamente gli schienali dei sedili posteriori si ottiene una superficie di carico ampia e uniforme.

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Proceed GT è l’unico modello della gamma ad essere equipaggiato esclusivamente con il motore 1.6 turbo a iniezione diretta T-GDi da 204 Cv dotato di doppio variatore di fase, turbo twin scroll e filtro antiparticolato: è accoppiato al cambio manuale a 6 marce oppure, come nel caso dell’esemplare in prova, con la trasmissione a doppia frizione e a 7 rapporti completo di palette al volante, che richiede un sovrapprezzo di 1.500 euro. Su Proceed, per i modelli dotati di cambio a doppia frizione a 7 marce, il sistema Drive Mode Select consente di adattare il comporta- mento dell’auto in funzione del proprio stile di guida tramite le modalità: Normal e Sport: quest'ultima agisce sulla risposta del motore, consente accelerazioni più rapide e adatta lo sterzo alla guida sportiva, rendendolo più sensibile e preciso. Le sospensioni ripropongono lo schema di Ceed 5 porte e SW con avantreno a ruote indipendenti McPherson e posteriori Multilink, ma con molle più rigide del 13% all’anteriore e del 44% al posteriore e con barre antirollio posteriori irrigidite del 6%. A livello di sicurezza la dotazione di serie è ricca, comprensiva fra l’altro di frenata automatica di emergenza, dispositivo per il mantenimento della corsia di marcia, monitoraggio degli angoli ciechi e del Lane Following Assist, dispositivo in grado di mantenere la distanza di sicurezza e la traiettoria in un range di velocità da 0 a 180 km/h.

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All’avviamento la tonalità del quattro cilindri turbo si fa sentire subito, ma senza infastidire più di tanto, diventa invece più percepibile, con una timbrica inconfondibile, quando si accelera a fondo. E’ un motore che non manca di soddisfazioni: spinge bene a tutti i regimi con una progressione sempre costante, che permette di condurre la vettura con brio senza richiedere particolare impegno. Generoso e ben sostenuto nella sovralimentazione, si comporta decisamente bene grazie al buon arco di utilizzazione, così come si fa apprezzare per l’elasticità con cui asseconda le richieste di variare la velocità, sia quando si viaggia alle basse andature sia quando si affonda l’acceleratore su quelle intermedie. Non delude neppure il comportamento dinamico: soddisfa per la rapidità nel raggiungere la traiettoria impostata, anche in virtù di uno sterzo pronto e dalla servoassistenza ben calibrata a tutte le andature. Piacevole da guidare sul misto, Proceed si rivela molto appagante anche sul veloce e sui tracciati più tortuosi. Le sue risposte sono sempre precise senza essere mai nervose e i trasferimenti di carico, anche quelli cercati intenzionalmente frenando a vettura in appoggio o rilasciando bruscamente il gas, vengono assorbiti con naturalezza. Ne esce un quadro dinamico di tutto rispetto anche in fatto di prestazioni, come ben testimoniato dai 7,158” rilevati nello 0-100 a fronte dei 7,5” dichiarati.

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PERCHÈ CI PIACE


Nel segmento della Ceed, che è quello della Golf, è un raro esempio di station wagon sportiva con carrozzeria tipo Shooting Brake. L’assetto, pur essendo più rigido, non compromette il confort. L’allestimento GT è completo e molto ricco anche a livello di dispositivi di sicurezza.

PERCHÈ NON CI PIACE


Il piacere di guida si paga: la cifra di acquisto, inclusi gli optionals in dotazione, dell’esemplare provato supera i 36.000 euro. Bene, nonostante il design di carrozzeria più sportivo, abitabilità e capacità di carico, risulta invece un po’ più penalizzata l’accessibilità ai posti posteriori.

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