Inquinamento: PM10 e NOx scendono ma permane l'emergenza ambientale

Se da un lato calano PM10 e NOx da trasporto, dall'altro crescono del 50% le emissioni da riscaldamenti. Ecco perché il Ministro dell’Ambiente Sergio Costa conferma l'emergenza ambientale e sanitaria.
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Secondo uno studio, condotto dai laboratori dell'Unione Europea di Ispra e aggiornato a dicembre 2018, la qualità dell’aria negli ambienti urbani se da un lato può ora beneficiare di una minore immissione di sostanze inquinanti da parte del comparto dei trasporti - nella fattispecie stiamo parlando di sostanze nocive come PM10 e NOx - dall'altro deve fare i conti con una maggiore emissione da parte delle altre forme di impiego energetico - ci stiamo riferendo al crescente uso di pellet a base di legno per il riscaldamento domestico.
Proprio per questo motivo, di non completa riduzione della emissione di sostanze inquinanti sopratutto all'interno dell'area urbana, che il Ministro dell'Ambiente Sergio Costa preferisce confermare l'emergenza ambientale e sanitaria, affermando che ogni anno sono ben 90.000 le morti premature causate dallo smog. Inquinamento che avvelena l'aria delle nostre città e aree urbane e che è rappresentato in buona parte da particolati PM10 e PM2,5, ossidi di azoto (NOx) e ossido di carbonio (CO).
Va però precisato che questi inquinanti non sono generati unicamente dai motori e dal trasporto ma vengono emessi anche da altre attività umane come il riscaldamento degli edifici, la produzione industriale e l'agricoltura. Quindi è forse l'ora di finirla di accanirsi unicamente contro il trasporto pubblico e privato sopratutto e di continuare a demonizzare unicamente le automobili e nella fattispecie quelle alimentate a gasolio. Andrebbero, invece, prese in considerazione tutte le cause e vagliate quanto prima delle giuste misure per risolvere il problema.
Secondo, infatti, l'edizione 2018 del “Rapporto Qualità dell’ambiente urbano”, stilato dall'Ispra, è diminuita drasticamente l'emissione di questi inquinanti da parte del traffico veicolare. Lo stesso Ispra ha quindi affermato che: "La principale fonte di emissione risulta il riscaldamento domestico a causa dell’incremento nell’uso di biomassa legnosa e un mancato adeguamento tecnologico verso apparecchiature più efficienti rispetto al caminetto tradizionale".

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