Il rincaro carburanti pesa tutto sulle tasche degli italiani

Da gennaio a maggio 2019 spesi 23,6 miliardi di euro, circa l’1,4% in più rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso, e lo Stato ringrazia con un introito di circa il 61% del totale.

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Secondo una indagine del Centro Studi Promotor, una società di ricerca specializzata, il continuo aumento del prezzo del barile, le situazioni non rassicuranti a livello internazionale e la sempre maggiore tassazione sui carburanti ha portato nei primi cinque mesi del 2019 in Italia ad una spesa per l’acquisto di carburanti talmente elevata da essere persino superiore a quella per l’acquisto di automobili. Secondo gli ultimi dati, infatti, da gennaio a maggio 2019 sono stati spesi dalle famiglie e dalle imprese italiane ben 23,6 miliardi di euro per l’acquisto di carburanti, circa l’1,4% in più rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso. A pesare, come dicevamo, è sicuramente il rincaro del barile di greggio e nella fattispecie del prezzo del gasolio alla colonnina, incremento che non è stato compensato nemmeno dalla leggera diminuzione nei prezzi alla pompa della benzina (-0.8%) e nemmeno dal leggero calo nei consumi di carburante (-0.3%).

Solita Italia

E’ innegabile, infatti, che nei primi cinque mesi di questo 2019 il prezzo medio alla pompa del gasolio sia stato più alto del 2,6% rispetto al prezzo medio negli stessi mesi dell’anno scorso. Una situazione sicuramente aggravata anche dalla tassazione sui carburanti, in Italia sempre più alta, che se da un lato pesa enormemente sulle tasche degli italiani dall’altro genera per lo Stato un introito niente male equivalente a circa 14,4 miliardi, il 61% del totale. Pendendo in considerazione l’attuale prezzo del barile di greggio si scopre come il costo industriale della benzina e del gasolio incide per meno della metà sul prezzo alla pompa con un costo netto del carburante di soli 0,627 euro, un aggravio dato dalle accise di 0,617 euro e un incremento fornito dall’IVA di 0,273 euro.

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