Il futuro del diesel secondo Mercedes

Con un investimento da 3 miliardi di euro la Casa di Stoccarda da il benvenuto all'ibrido plug-in, la vera svolta per le più recenti motorizzazioni diesel.
In un periodo di continui blocchi del traffico, di normative sempre più stringenti e di cicli di omologazione ancora più severi, la caccia alla streghe nei confronti del diesel, motorizzazione considerata sporca, brutta e inutile, si è fatta sempre più consistente al punto da spingere da un lato molti costruttori a decidere di abbandonare lo sviluppo e la produzione di questa tipologia di motore e dall’altro molti automobilisti di tutta Europa a disfarsi del proprio vecchio diesel per acquistare una nuova vettura benzina, ibrida o elettrica.

Chi lo ama e chi lo odia

E’ innegabile, infatti, che soprattutto in Europa ma in minima parte anche in Italia le vendite delle motorizzazioni a gasolio stiano calando con alcuni Marchi come Toyota e Porsche che hanno definitivamente abbandonato questa tipologia di propulsore ma con altri Marchi come Mazda e Mercedes che continuano a credere in questa tecnologia. Certo è che se si vogliono rispettare i limiti sulle emissioni di CO2, fissate per i prossimi anni, non si potrà prescindere dalla motorizzazione diesel, notoriamente più virtuosa dal punto di vista dell’emissione di anidride carbonica.

L’era dell’elettrificazione

La Casa di Stoccarda con un investimento di ben 3 miliardi di euro ha dimostrato di voler battere ancora su questa tecnologia, ritenendola una delle più efficienti e pulite attualmente in circolazione. Con questo investimento il Brand premium tedesco non solo ha ulteriormente migliorato i suoi propulsori a gasolio ma ha pensato bene di elettrificarli, equipaggiandoli con la tecnologia ibrida plug-in. Una tecnologia che per la Casa di Stoccarda coinvolgerà anche le motorizzazioni a benzina e non su un modello, né su quelli più esclusivi, ma su l’intera gamma, da smart ai SUV, entro il 2022: si parte dai moduli EQ Boost, quelli con rete di bordo a 48 V, passando per quelli EQ Power, cioè l’ibrido plug-in e poi l’elettrico puro e quello con celle a combustibile. Mercedes, infatti, ritiene che questa scelta sia la migliore soluzione per portare i nuovi e già puliti motori diesel ad un livello di efficienza mai visto prima. L’unione della propulsione elettrica, a zero emissioni e adatta all’utilizzo urbano, con quella a gasolio, dai consumi ridotti e adatta alle lunghe percorrenze, genera una soluzione particolarmente efficiente, ecologica, pulita e dalle emissioni di NOx ridotte.

C’è diesel e diesel

Mercedes, inoltre, ci tiene a sottolineare che non tutti i diesel sono uguali. Quelli odierni non sono più inquinanti come una volta, a prescindere dalla presenza o meno di un modulo elettrico di supporto: basti pensare che il 2.0 turbodiesel (sigla OM 654q) che ha debuttato sulla nuova Mercedes Classe B è già pronto per le normative Euro 6d che saranno obbligatorie per le auto immatricolate dal 1° gennaio 2021. Senza dimenticare che i motori diesel sono da sempre molto più puliti rispetto ai motori a benzina sotto l’aspetto della CO2.

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