Gas naturale liquido: mancano le infrastrutture di approvvigionamento della rete

Prima in Europa per numero di distributori e per diffusione della rete di distribuzione, l’Italia non ha però un’adeguata infrastruttura di approvvigionamento del GNL.

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Sembra proprio che non riusciamo o che non vogliamo primeggiare in qualcosa. Se da un lato l’Italia è prima in Europa per numero di distributori stradali di GNL in grado di rifornire veicoli pesanti, dall’altro lato lo stesso Bel Paese deve purtroppo rifornirsi quasi esclusivamente dall’estero per sopperire al suo fabbisogno di gas naturale liquido. Per quale motivo, vi stare chiedendo voi? Semplice, perché l’Italia non ha attualmente un’adeguata infrastruttura di approvvigionamento della rete del GNL.

Una problematica che purtroppo non coinvolge solamente il settore automobilistico ma anche quello navale perché, per andare in contro alle sempre più severe e stringenti normative sulle emissioni, molte società crocieristiche italiane stanno pian piano introducendo all’interno della loro gamma navi alimentate a GNL. Queste nuove e più ecologiche unità marittime dovranno però una volta in porto essere rifornite ma, in mancanza di rigassificatori o di depositi costieri in grado di rifornirle, potrebbero nascere non pochi problemi. Con ben 55 punti vendita di GNL sparsi per la penisola ma con grande predilezione per il centro nord Italia, il Bel Paese ha a disposizione unicamente il rigassificatore onshore di Panigaglia, un’unità che al momento non ha la tecnologia per fare la caricazione di camion-autobotti, e i rigassificatori offshore Olt Lng Toscana (Livorno) e Adriatic Lng (Rovigo), anche questi per ora non dotati dei mezzi per caricare le bettoline.

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