Per essere vincente una vettura R5 deve partire da una buona base della vettura stradale da cui deriva, dato che di questa deve mantenere gran parte degli elementi. Il pianale può essere modificato per consentire il passaggio dell’albero di trasmissione per la trazione integrale, così come i passaruota posteriori per ospitare l’ammortizzatore con lo schema sospensione McPherson. La posizione del motore può essere variata con lo spostamento massimo dell’asse dell’albero motore entro un’area cilindrica di 20 mm e può essere ruotato all’indietro per un angolo massimo di 25° rispetto alla vettura di serie.
Possibilità che ovviamente tutti sfruttano per ottimizzare il baricentro. Anche il gruppo turbocompressore, che per limitare i costi deve derivare da una vettura stradale anche di altra marca e lavorare a una pressione massima di 2,5 bar (controllata tramite valvola blow-off Fia) con una flangia in aspirazione di 32 mm, può essere piazzato in posizione più bassa e arretrata, ottimizzando il disegno dei collettori per non soffrire di turbo-lag, nella parte posteriore del vano motore. La scocca viene alleggerita rimuovendo tutti gli elementi non necessari alle corse (staffe etc.) e rinforzata risaldando l’accoppiamento dei lamierati e applicando la gabbia di sicurezza, saldata, che lega il pianale alla zona di attacco delle sospensioni. I punti di attacco dei bracci possono essere variati e nella parte inferiore hanno due differenti posizioni per adattarsi ai differenti assetti da asfalto e terra, rispettivamente con cerchi ruota da 18” e 15” e differente escursione degli ammortizzatori Reiger regolabili a tre vie: in compressione alle alte e basse velocità e unica in estensione.
I bracci sospensione e i tiranti convergenza rimangono gli stessi, ma tramite apposite staffe cambiano i punti di attacco sia interni che sui montanti ruota, che per regolamento devono essere intercambiabili. Differente il diametro dei dischi freno per i due assetti: 355 mm per asfalto e 300 mm per la terra, con pinze AP Racing a quattro pistoncini. Il circuito frenante ha doppie pompe, con ripartitore di frenata, così come il freno a mano, con la prima che sgancia il differenziale posteriore mentre la seconda aziona i freni posteriori. La trasmissione è composta da un cambio sequenziale Sadev a 5 rapporti (per limitare i costi), con due scale di rapporti omologate, e tre differenziali: quello centrale bloccato con una percentuale al 50% di trazione sui due assi mentre l’anteriore e posteriore hanno l’autobloccante meccanico a lamelle con precarico regolabile sia in rilascio che accelerazione.
GAS LIQUIDO
Sulla Fiesta BRC è stato rimosso l’impianto a benzina sostituito con il sistema LDI di serie, sia le tubazioni sia il distributore FSU all’interno del cofano motore; questo normalmente gestirebbe la doppia alimentazione mentre nel caso specifico rimane operativa una sola parte. Anche il serbatoio di sicurezza FT3 da 85 lt. è stato sostituito da uno in acciaio di forma prismatica (da 100 lt.), con massimo di otto facce, posto sempre dietro i sedili anteriori a cavallo del tunnel centrale. Questo, oltre alla maggiore capacità, ha una minore efficienza di sfruttamento del volume rispetto a quelli in gomma normalmente utilizzati per le corse, determinando un peso e un ingombro maggiore in altezza, a scapito del baricentro. Il Gpl, allo stato liquido nel serbatoio, arriva alla pompa di alta pressione passando attraverso l’unita FSU.
La pompa ad alta pressione è modificata con un foro in più per ottenere un ricircolo del carburante, come sull’applicazione di serie, così da raffreddarlo e portarlo liquido agli iniettori. Viceversa, nel sistema a iniezione indiretta, il carburante liquido viene riscaldato nella unità FSU per essere inviato allo stato gassoso nel condotto di aspirazione. Il foro in più sulla pompa ad alta pressione è praticamente l’unica modifica rispetto alla versione R5 standard, mentre gli iniettori rimangono gli stessi. Infatti non è stata fatta nessuna modifica sul propulsore fornito da M-Sport, ad esempio ottimizzando il rapporto di compressione, mantenendo gli stessi parametri standard come viene fatto in BRC per le vetture stradali. Viene invece adottata una centralina elettronica racing (Liferacing), sulla quale i tecnici BRC hanno effettuato la mappatura.
In realtà due: una “stradale” per i trasferimenti e quella top per le prove speciali. In questa configurazione il propulsore della Fiesta BRC eroga una potenza max di 280 Cv a 5250 giri/min e una coppia max di 380 Nm a 4500 giri/min, valori simili all’equivalente motore a benzina, così come la percorrenza di 1.600 km di speciale prima della revisione. Con il sistema LDI di Gpl oltre alla riduzione di emissioni di CO2 viene ridotto uno dei problemi degli attuali motori turbocompressi benzina a iniezione diretta che, a fronte di maggiore efficienza e minori consumi, hanno quasi pareggiato i motori diesel come emissioni di particolato. E date le sempre più stringenti normative in materia c’è da aspettarsi un arrivo dei sistemi DPF anche sui motori a benzina. Invece, con il sistema LDI di Gpl c’è una riduzione di CO2 del 10-15%, ma per la natura stessa del carburante avviene una riduzione di oltre il 95% del particolato.