L’equilibrio è il suo punto di forza All’avviamento la tonalità del bicilindrico si fa sentire, ma senza infastidire più di tanto, diventa invece più percepibile, con una timbrica inconfondibile, quando si accelera a fondo. A fronte della cilindrata contenuta, il TwinAir mostra una piacevole brillantezza, a patto di viaggiare in modalità normale, perché non appena si ricorre al tasto Eco, che taglia il picco di coppia da 14,8 a 11,2 kgm, la verve del TwinAir si affievolisce completamente e per sostenere il ritmo occorre sbrigarsi a lavorare con il cambio, il quale peraltro fa la sua parte decorosamente: i movimenti della leva non sono dei più brevi, ma gli innesti si rivelano fluidi e sciolti, oltre che validamente assecondati da una frizione leggera. Diversamente, questo bicilindrico non manca di soddisfazioni: spinge deciso e con vigore una volta superati i 2.000 giri. Il propulsore vanta anche un arco di utilizzo piuttosto ampio, il che ha consentito alla Fiat di optare per una rapportatura piuttosto lunga. Una scelta che, per un verso, impone di attaccarsi al cambio e scalare per tenere su di giri il propulsore e non affievolirne la brillantezza ai bassi regimi, ma che per altro verso ha permesso di tenere bassi i consumi.
Altrettanto piacevole risulta il comportamento della vettura, grazie alla solidità nell’appoggio dell’avantreno e alla conseguente rapidità nel seguire i cambi di direzione: la Punto insomma si rivela agile, sufficientemente reattiva e composta, comportamento che fa rimpiangere di più il fatto di non avere tra le mani uno sterzo un po’ più pronto nella risposta, anche se poi nell’utilizzo quotidiano nel traffico e in manovra il servocomando elettrico si lascia apprezzare per la sua leggerezza e si rivela in ogni caso provvisto della docilità necessaria per non rendere mai impegnativa, nè affaticante la guida. In città, insomma, ci si muove molto bene, mentre sui tracciati guidati si apprezzano i coricamenti contenuti, viceversa forzando il ritmo emerge una vistosa tendenza al rollio e al sottosterzo, senza che, tuttavia, questa caratteristica comporti eccessivi trasferimenti di carico in condizioni critiche, situazioni in cui la vettura rimane facile e intuitiva da accompagnare sulla traiettoria voluta.
Le sospensioni propongono regolazioni tutt’altro che esasperate, tali dunque da lasciare spazio a qualità di assorbimento di buon livello, premessa per un quadro di confort tutto sommato di livello apprezzabile, tanto sul pavé cittadino come nei lunghi viaggi autostradali, grazie a sospensioni che riescono a garantire un assorbimento più che dignitoso delle sconnessioni e delle irregolarità del fondo stradale. Nella norma il funzionamento dell’impianto frenante, con spazi di arresto non da riferimento ma in ogni caso più che accettabili, così come è apprezzabile la resistenza alla fatica dell’impianto.
L’intonazione dell’assetto, insomma, è quella giusta, capace di controllare a dovere i movimenti del corpo vettura, con tutto quel che ne consegue in termini di maneggevolezza, fedeltà alle traiettorie e bilanciamento del corpo vettura. Ne esce un comportamento gradevole e sufficientemente spigliato, cui si accompagnano limiti di buon livello nella tenuta laterale e la capacità di assorbire con naturalezza e senza scomporsi le correzioni di linea.
Come già accennato, nell’accoppiata motore-cambio è stata fatta una scelta rivolta a limitare i consumi. E da questo punto di vista non si può negare che i risultati non ci siano, sotto forma di percorrenze superiori, nella media generale, ai 14 km chilometri con un litro e di quasi 13 km/litro in autostrada e a velocità stabilizzata, mentre in città la media rilevata è di 12,2 km/litro. Valori interessanti, anche se distanti sia dalle percorrenze promesse dal costruttore sia dalle medie ottenute dalla stessa Punto equipaggiata con motori turbodiesel di ultima generazione.