E' quasi difficile pensare che la SF-90 sia davvero un modello davvero stradale. Primo modello targato a raggiungere i 1000 cavalli, prima Ferrari ibrida plug in e prima a offrire di fatto tutti i vantaggi di una trazione integrale, sebbene elettrica.
Insomma, un autentico concentrato di potenza e tecnologia ed il suo arrivo ha davvero rappresentato un salto quantico: una vera hypercar, LaFerrari di cavalli ne aveva “solo” 963, travestita da... supercar.
Da un annetto a questa parte, chiunque nei pressi di Maranello è costretto a inseguire. Una sola obiezione era rimasta: il peso. I 1.570 kg dichiarati a secco, inevitabile tributo ad una tecnologia così sofisticata con quattro motori, di cui tre elettrici, e un gruppo batteria che da solo pesa 72 kg, avevano fatto storcere il naso a non pochi puristi.
Detto fatto, in Ferrari hanno pensato, ex factory , a una versione più racing e corsaiola della loro ultima creazione. Ed è stata pensata agli albori della SF-90, parliamo del 2016-2017, quando il progetto era poco più di un bozzetto, e sviluppata in parallelo alla versione "normale".
Si chiama “Assetto Fiorano” e grazie a una cura dimagrante che vede il profuso impiego di materiali leggeri, come la fibra di carbonio per il tunnel centrale ad esempio o gli ammortizzatori in alluminio derivati da quelli delle corse GT o, ancora le molle in titanio, ha visto il peso scendere di 30 chilogrammi.
Per i più integralisti, è poi previsto anche un ulteriore pacchetto opzionale per limare altri 10 kg: basta rinunciare all’impianto audio, al riscaldamento a vettura ferma e ...persino alle tasche sulle portiere per qualche decimo in meno sul best lap.
L’ hardware non è stato modificato con un poderoso V8 a benzina da 780 cavalli e tre motori elettrici, due sull’ asse anteriore da 134 Cv ciascuno e uno collocato tra il motore endotermico e il cambio doppia frizione a 8 rapporti di nuova generazione ad ovviare al turbo lag.
Sono capaci di erogare una potenza complessiva di 220 cavalli e fanno della SF90 Stradale di fatto una trazione integrale on-demand.
Da fuori è poi impossibile confonderla con una “Stradale” normale data l’esclusiva livrea bicolore ed il vistoso spoiler posteriore in carbonio capace, insieme all’ala attiva brevettata, che a Maranello chiamano shut-off Gurney, di aumentare il carico aerodinamico in velocità: la deportanza di 390 kg si raggiunge a 250 km/h, invece dei 300 km/h del modello originale.
Calati, è davvero il caso di dirlo data la ridotta altezza da terra, nello splendido sedile sportivo a guscio in carbonio con cinture a quattro punti vi circondano carbonio a vista e pelle nobile.
La posizione di guida è praticamente perfetta, ingabbiati in un sedile alto che vi sostiene in maniera ottimale ed un volante verticale con i grandi paddles in carbonio solidali al piantone, come quelli delle macchine da corsa. Inutile cercare il pulsante d’accensione, siamo nel terzo millennio, e qui tutto è touch.
Un tocco sulla scritta bianca “Engine Start” e la Ferrari prende vita. Lo scenografico cruscotto di 16” con schermo ricurvo si accende davanti a voi e il volante con comandi a sfioramento sulle razze suggeriscono chiaramente come il cambio di passo non sia rilegato alla semplice meccanica.
Unico piccolo, e riuscito, tributo al passato è il selettore del cambio robotizzato, trasformato in elemento di design, che riprende le forme della griglia utilizzata dalle Ferrari a cambio manuale.
Il nuovo selettore, sempre sul volante e denominato e-Manettino, con tasti a sfioramento, vi permette di selezionare le modalità del sistema ibrido: eDrive, Hybrid, Performance e Qualify. In modalità eDrive a spingervi sono solo le due ruote anteriori, in modalità Hybrid l’asse anteriore azionato elettricamente funziona in combinazione con l’asse posteriore benzina-elettrico. Quindi, sopra i 135 chilometri all’ora l’asse anteriore si disaccoppia, con tutta la potenza della batteria inviata al terzo motore, alimentando solo l’asse posteriore.
Nel settaggio più estremo, Qualify, avete la massima potenza del sistema, in quanto anche ai motori elettrici viene consentito di lavorare alla loro massima potenzialità (162 kW); la logica di controllo privilegia l’ottenimento delle massime prestazioni dando priorità inferiore al mantenimento della carica della batteria.