Ferrari 812 GTS: il rombo del V12 en plein air

Con lo stesso motore della 812 Superfast ma equipaggiata di un tettuccio retrattile in metallo, la Ferrari 812 GTS torna a far sognare gli appassionati del Cavallino dopo ben 50 anni dalla sua antenata, niente meno che la 365 GTS4 del 1969.

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A Maranello è n periodo ghiotto e ricco di novità: dopo la presentazione della 488 Pista (normale e Spyder), della F8 Tributo e, solo ieri domenica 8 settembre 2019, della F8 Spider, la Casa del Cavallino cala l’ennesimo asso nella manica svelando alla stampa internazionale un secondo modello a cielo aperto. Stiamo parlando della Ferrari 812 GTS, dove GTS sta per Gran Turismo Spider, una berlinetta con cuore V12 che mancava all’appello da ben 50, da quel lontano 1969 con l’entrata in scena della mitica Ferrari 365 GTS4.

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Nata per colmare il gap a livello commerciale con “mostri sacri” come DBS Superleggera Volante e Aventador S Roadster, la Ferrari 812 GTS riprende in toto la sua sorella gemella a tetto rigido, la 812 Superfast, a partire dal pianale, per passare al telaio e per finire all’immancabile V12 di Maranello. Sotto il cofano posteriore giace, infatti, il già ben noto 6.5 L V12 che, forte di un sistema di iniezione diretta a 350 bar, condotti di aspirazione a geometria variabile ispirati a quelli delle F1 aspirate, condotti del doppio scarico da 6 in 1 fino al catalizzatore di uguali dimensioni, è in grado di erogare la bellezza di 800 CV e 718 Nm a 7.000 giri/min (ben l’80% è però già disponibile da 3.500 giri/min) e di frullare fino alla vertiginosa soglia dei 8.900 giri/min. Una furia degli elementi che spingerà la berlinetta scoperta fino alla spaventosa velocità massima di 340 km/h, facendole archiviare la pratica dello 0-100 km/h in soli 3,0 secondi e permettendole di bruciare lo 0-200 km/h in appena 8,3 secondi. Valori davvero sbalorditivi che, ottenuti anche grazie al cambio a doppia frizione F1 dual-clutch a sette marce, sono praticamente quasi identici a quelli della Superfast nonostante l’importante aggravio di peso (1.6000 kg a secco in totale) dati dal tetto in metallo, dal suo meccanismo e dai rinforzi per telaio e scocca.

Tetto che è capace di ripiegarsi automaticamente in 14 secondi fino a 45 km/h, senza rubare spazio a bordo e garantendo agli occupanti il massimo comfort a tetto aperto. Per farlo gli ingegneri e i progettisti ha rivisto e non poco la parte posteriore della vettura. In coda troviamo ora due pinne e due bei baffi a L agli angoli superiori del parabrezza che deviano il flusso di aria e creano un passaggio aerodinamico con un profilo portante che facilità lo scorrimento dell’aria e diminuisce la pressione in abitacolo per poi aumentarla a valle verso la coda. L’implementazione poi di un profilo triplano nel diffusore posteriore contribuisce a generare deportanza aerodinamica dal sottoscocca, compensando la perdita di deportanza dovuta alla rimozione del condotto di by-pass del passaruota posteriore della 812 Superfast, mentre la resistenza aerodinamica è stata ridotta grazie alle bocchette nella parte posteriore delle fiancate.

Irrigidita quanto basta dal punto di vista strutturale così da non far apprezzare differenze dalla rimozione del tetto, la Ferrari 812 GTS si avvale anche dal punto di vista elettronico di tutti i sistemi di sicurezza, controllo e dinamica di guida di ultimissima generazione (anche questi mutuati dalla 812 Superfast). Immancabile quindi il servosterzo elettrico EPS (Electric Power Steering), il Ferrari Side Slip Control (SSC) in versione 5.0, le quattro ruote sterzanti denominate Passo Corto Virtuale 2.0 (PCV), il Ferrari Peak Performance (FPP) che con il carico volante fornisce al guidatore l’indicazione che la vettura sta raggiungendo il livello di aderenza limite e il Ferrari Power Oversteering (FPO) che con il carico volante aiuta il pilota nell’esecuzione di un perfetto sovrasterzo soprattutto in uscita da una curva. Il listino parte da un prezzo base di circa 336.000 euro, circa 75.000 in più della F8 Spyder che invece attacca il listino da circa 262.000 euro.

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