FCA: addio a Fiat Punto e Alfa Romeo Mito

Fra luglio e agosto avverrà lo stop alla produzione delle due compatte simbolo dell’automobilismo italiano.
La fine aleggiava nell’aria da tempo, figlia di una decisione inderogabile del Consiglio di Amministrazione che con il nuovo piano industriale ha decretato lo stop alla produzione delle due icone a livello mondiale dell’universo Fiat. Nessun rilancio, nessun rinnovamento e nessuna erede per entrambe le vetture, una situazione determinata, come spesso accade, a causa del vile denaro.
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Simbolo del Bel Paese

Apparsa per la prima volta nel 1993 al Salone di Francoforte, la Fiat Punto si dimostrò subito un successo diventando Auto dell’Anno già nel 1995. Da quel 1993 si susseguirono ben tre generazioni: la prima del 1993, la seconda del 1999 e la terza del 2005 (Grande Punto), a cui seguirono la Punto Evo del 2009 e la Punto 2012 del 2012. Ben 25 anni di successi in campo nazionale e internazionale che purtroppo videro l’inizio della crisi proprio nel 2005 con l’arrivo della Fiat 500. Da questo momento si capì che per la Punto non vi era più spazio e nemmeno le risorse economiche necessarie in quanto i margini di guadagno si erano ridotti ormai a zero e non conveniva più produrre o aggiornare questo modello. Ecco che le linee di montaggio dello stabilimento di Melfi (PZ) cesseranno la loro produzione nei primi giorni di agosto 2018, facendo esalare l’ultimo respiro a un modello che nella storia di Fiat non ha eguali.

L’anti MINI

Nata nel 2008 come automobile di segmento B delle berline due volumi, l’Alfa Romeo Mito è la vettura generata dal progetto Junior che fin da subito si pose come la diretta rivale della MINI tedesca. Una vettura con cuore e anima di Arese, DNA in comune con la terza generazione della Punto e pianale identico alla segmento B del Lingotto. Anche a lei toccherà purtroppo la stessa sciagurata sorte con la definitiva fermata dello stabilimento di Mirafiori (Torino) nel quale la Mito viene prodotta dopo ben 10 anni di onorata carriera. Nessa Mito seconda generazione, quindi, come stabilito alla fine di aprile da un accordo tra la FCA e i sindacati. Con i modelli Giulia e Stelvio a trainare la barca non c’è più spazio per la piccola di Arese che attualmente non sta fruttando più come un tempo.

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