FCA: 800 milioni di multa negli USA per dieselgate

Non si tratterebbe di un'ammissione di colpa ma una sorta di palliativo per evitare un'azione legale per la vicenda dei diesel da 3.0 litri in America.
Se vi ricordate bene nel 2016 FCA era finita sotto inchiesta negli USA da parte dell'EPA, l'ente federale americano per la salvaguardia dell'ambiente. Fin da subito la Casa italo americana ha negato ogni accusa, specificando di aver agito in buona fede e senza l'intenzione di nascondere l'esistenza di alcun tipo di dispositivo. Secondo le autorità americane però FCA avrebbe volontariamente evitato di informare l'EPA della presenza di dispositivi anti inquinamento, quei software che entravano in funzione a una determinata temperatura del motore così da trattenere maggiormente le emissioni. La legge prevede per l'appunto che ogni costruttore informi le autorità della presenza di qualsiasi software di gestione presente all'interno del motore,anche quelli che hanno un funzionamento discontinuo e che quindi entrano in funzione solo dopo un certo tempo o solo dopo aver raggiunto una determinata temperatura di funzionamento. La denuncia aveva coinvolto in America i motori diesel da 3 litri di cilindrata, installati su Jeep Grand Cherokee e Dodge Ram 1500, prodotti dal 2014 al 2016.
Ora però, a due anni dalle prime accuse, FCA avrebbe raggiunto un "accordo" con il Dipartimento di Giustizia, l'agenzia per l'ambiente, la California e altri Stati così da evitare che la controversia possa arrivare in tribunale e di conseguenza mettere fine alle contestazioni negli Stati Uniti riguardanti le emissioni diesel e l'indagine federale sul dieselgate che la coinvolgeva. L'accordo comporterebbe il pagamento da parte della società del Lingotto di 800 milioni di dollari (poco meno di 700 milioni di euro, al cambio attuale) nei confronti delle autorità statunitensi. Nello specifico questi 800 milioni di dollari saranno così divisi: 400 milioni sono per pagare le sanzioni civili (305 milioni di dollari all'Epa, al Dipartimento di Giustizia e al California Air Resources Board, 13,5 milioni alla California e 72,5 milioni in altri Stati USA); 6 milioni alla Customs and Border Protection, 19 milioni allo Stato della California per iniziative di riduzione delle emissioni, una parte per il finanziamento di 200.000 catalizzatori ad alta efficienza nel settore after-market, gli altri per il rimborso di 2800 dollari a cliente e gli ultimi per richiamo, sostituzione software e estensione garanzia delle circa 100.000 auto coinvolte.
Pur non ritenendosi per nulla colpevole nell'aver occultato l'installazione di un software per alterare le emissioni di ossido d’azoto, perché da parte dell’azienda non è mai stato messo in atto un disegno per installare impianti di manipolazione per aggirare i test sulle emissioni, FCA provvederà a pagare questa ingente somma, sperando in questo modo di mettere fine alle controversie.

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