di Mirko Rovida
29 October 2018

F1, Verstappen vince in Messico ma Hamilton è campione del mondo

Verstappen domina in lungo e in largo il weekend messicano davanti alle Ferrari, mentre le Mercedes faticano come non mai. Poco importa però, Lewis Hamilton è comunque campione del mondo di Formula 1 per la quinta volta in carriera.
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Red Bull mette le ali

Confermando quanto visto nella passata stagione la Red Bull si è dimostrata anche quest’anno imprendibile sul tracciato intitolato ai fratelli Rodrìguez di Città del Messico. Merito di una Power Unit Renault galvanizzata dalle altitudini del tracciato messicano e da un pacchetto aerodinamico di tutto rispetto. Dopo la prima fila conquistata in qualifica, il poleman Daniel Ricciardo ha dovuto abbandonare la gara mentre occupava la seconda posizione a causa dell’ennesimo guasto meccanico della stagione. Per l’australiano si tratta di un’annata da dimenticare; nessuno fino a ora ha ottenuto tanti ritiri quanto lui. Ma se in Red Bull da una parte si piange, dall’altra si festeggia la quinta vittoria in carriera. Max Verstappen, infatti, dopo essersi lasciato beffare dal compagno in qualifica per appena due centesimi di secondo, ha sfruttato un ottimo start per prendersi la leadership della corsa e amministrare il proprio vantaggio fino al traguardo, andando così a vincere meritatamente e solidamente un GP importantissimo.

Vettel ci prova

Per tentare di rimandare la festa al rivale, Sebastian Vettel in Messico avrebbe dovuto quantomeno vincere, ma si è visto costretto ad arrendersi di fronte alla velocità di Verstappen, accontentandosi così della seconda posizione finale. Non che il tedesco non ci abbia provato, sia chiaro. Vettel, partito quarto al via, ha disputato un’ottima gara che lo ha visto vincitore di alcuni duelli avvincenti, come quello intrapreso con Ricciardo o con lo stesso Hamilton. La Rossa in Messico ha dimostrato un buon passo gara, accrescendo l’amarezza per l’infinità di punti lasciati per strada durante la stagione. Solo uno scatenato Max Verstappen ha potuto togliere la vittoria al Cavallino, che comunque può ritenersi soddisfatto di aver piazzato entrambi i propri piloti sul podio.

Mercedes in affanno ma Hamilton è campione del mondo

Sicuramente la peggiore del trio di testa. In Messico la Mercedes ha faticato, e non poco, a tenere il ritmo di Red Bull e Ferrari. A fine gara Hamilton è solo quarto, mentre Bottas, addirittura doppiato, è quinto. Causa di ciò è una disastrosa gestione degli pneumatici, che mai come sul tracciato messicano sono stati martoriati dalle Frecce d’Argento. Per tutta la gara l’inglese ha faticato anche calzando i compound più duri, lamentandosi ripetutamente coi box di una vettura non in grado di tenere il ritmo di testa. Fortuna vuole, però, che Lewis Hamilton sia riuscito a ottenere ciò per cui era atterrato in Messico: diventare campione del mondo di Formula 1 per la quinta volta in carriera. Un traguardo eccezionale, numeri condivisi soltanto con mostri sacri del calibro di Michael Schumacher e Juan Manuel Fangio, che, di fatto, lanciano Hamilton di diritto in cima all’olimpo dei più grandi di sempre. La ciliegina sulla torta, a seguito di una stagione esemplare condita da tanta velocità e una lucidità mentale mai in discussione. A fine gara, un signorile Sebastian Vettel si congratula con il rivale e con l’intero box Mercedes; non si poteva fare altro dopo un’annata simile.

La polemica dei fori Mercedes tiene aperto il campionato costruttori

Tra luci e ombre, scaturite da questo GP del Messico, rimane ancora in sospeso la questione legata ai cerchi illegali della Mercedes. A Città del Messico il team di Brackley ha preferito sigillare i fori incriminati in occasione della gara nonostante il lasciapassare occasionale da parte della Federazione. La motivazione è stata che la Mercedes ha preferito non alimentare ulteriormente le polemiche in via precauzionale a seguito del lecito insorgimento dei team rivali. Il problema è che la questione non è stata comunque risolta in via definitiva, e che nei rimanenti due GP non è ancora chiaro quale sarà la posizione che adotterà la FIA a riguardo né tantomeno come si comporterà la stessa Mercedes. Con il mondiale costruttori ancora potenzialmente aperto, la questione dei fori incriminati giocherà un ruolo fondamentale nell’assegnazione del titolo, con la Ferrari pronta a tutto dopo aver visto i rivali in netta difficoltà sia negli USA che in Messico questo weekend.

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