di Mirko Rovida
13 November 2018

F1, Ocon regala a Hamilton il GP del Brasile, Verstappen furioso

Il già campione del mondo vince il Gran Premio del Brasile davanti a Max Verstappen e Kimi Raikkonen; Vettel solo sesto per un problema alla monoposto; A Interlagos le Frecce d'Argento conquistano anche il titolo costruttori, il quinto consecutivo.
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Ferrari subisce la strategia differenziata

Doveva essere l’asso nella manica della Ferrari. Eppure, a Interlagos la scelta intelligente della Rossa di partire con la gomma Soft non ha pagato. Molteplici i motivi, ma a pesare è stata soprattutto la difficoltà della SF71-H nel far lavorare le gomme nel giusto range di temperature. Kimi Raikkonen è comunque riuscito alla fine a salire sul podio, al terzo posto dopo una gara solida, ma Sebastian Vettel ha faticato, e non poco, a trovare il suo ritmo di gara. Il tedesco ha concluso la gara al sesto posto, costretto pure a effettuare una seconda sosta nel finale per scongiurare un eccessivo degrado della gomma Medium usata nel secondo stint. Una gara incolore per Vettel che, a detta del team, ha però dovuto correre l’intero GP con un problema a un sensore del differenziale che ha limitato la guidabilità e la motricità della sua monoposto.

Verstappen e la Red Bull volano

Come visto durante le prove libere del weekend, le due Red Bull in Brasile non hanno di certo stupito per la velocità nel giro secco ma hanno sbaragliato letteralmente la concorrenza nel passo gara e, soprattutto, nella gestione delle gomme. Max Verstappen è stato il miglior interprete di una RB14 finalmente in grado di competere con Mercedes e Ferrari. L’olandese, scattato dalla quinta griglia al via, ha superato entrambe le Rosse e le due Frecce d’Argento in pista con una leggerezza disarmante considerato il deficit prestazionale della Power Unit Renault in confronto con quella dei rivali. Merito di una Red Bull gentile sugli pneumatici grazie a un lodevole carico aerodinamico che ha consentito ben presto a Verstappen di acciuffare la leadership del Gran Premio.

Ocon rovina la gara di Verstappen e scoccano le scintille

Proprio mentre l’olandese si accingeva a gestire il proprio vantaggio indisturbato verso la bandiera a scacchi è successo il colpo di scena che nessuno si aspettava. Esteban Ocon, con gomma Super-soft nuova, ha tentato di sdoppiarsi dal leader della corsa nella S di Senna a bordo della sua Force India. Dopo non esser riuscito a concludere la propria manovra in curva 1, il francese ha insistito nella curva successiva impattando con la Red Bull di Verstappen e costringendo entrambi a uscire di pista. Ripartito in fretta e furia in seconda posizione alle spalle di Hamilton, l’olandese si è lanciato in una disperata rimonta che però non ha avuto lieto fine anche per via dei diversi danni sul fondo della propria vettura causati dallo scellerato impatto che gli hanno impedito di raggiungere nuovamente il campione del mondo in carica. La FIA è intervenuta sul caso attribuendo a Ocon una penalità di dieci secondi con Stop & Go, ma resta il fatto che il francese abbia commesso un errore scellerato e inutile che poteva benissimo essere evitato. A fine gara il clima non si è placato e un furioso Max Verstappen è stato convocato dai commissari di gara dopo aver strattonato, spinto e insultato Ocon durante la consueta pesa post-gara. È stato in seguito deciso che l’olandese dovrà obbligatoriamente servire la FIA con due giorni di lavori socialmente utili per via del suo atteggiamento violento.

Hamilton trionfa e la Mercedes è campione

A godere dell’accaduto è stato sicuramente il poleman Lewis Hamilton, che grazie all’incidente tra Verstappen e Ocon si è visto la strada spianata verso la vittoria. Una vittoria insperata per l’inglese che nel finale ha pure dovuto lottare contro un degrado eccessivo delle gomme e con un segnale di errore della PU stellata che sembrava far presagire il peggio nei box della Mercedes. La vittoria di Hamilton e il quinto posto di Bottas hanno inoltre consentito alla Mercedes di aggiudicarsi il titolo del mondiale costruttori con una gara di anticipo, il quinto consecutivo che rafforza il loro monopolio nella era turbo-ibrida. Quest’anno a nulla sono serviti gli sforzi della Ferrari che da Monza in poi ha dovuto cedere il passo al team di Brackley, solido come sempre nella seconda parte di Campionato.

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