Chi ha saputo ancora una volta cogliere al meglio ogni occasione capitata a tiro è stata proprio la Mercedes. Non irresistibili in qualifica, le Frecce d’Argento hanno puntato tutto sul loro devastante passo gara. Ciò, però, non sarebbe probabilmente bastato a conquistare la gara, data l’enorme difficoltà per chiunque nel superare le velocissime Ferrari in rettilineo. Al team della Stella serviva un passo falso degli avversari e, non appena i due ferraristi lo hanno commesso, ne hanno subito approfittato. Bottas in partenza si è preso la prima posizione e l’ha mantenuta fino alla fine della corsa, mentre Hamilton ha disputato la gara su Vettel cercando in tutti i modi di conquistare un’insperata doppietta Mercedes. Doppietta che sarebbe stata più che alla portata dei tedeschi se questi avessero tenuto il campione del mondo in carica in pista con una strategia a un’unica sosta. All’interno del team, però, si è poi deciso di far rientrare ai box anche Hamilton per non “rubare” la vittoria a Bottas. Scelta che non ha pagato, perché l’inglesino, una volta rientrato in pista con la gomma Soft nel finale, ha facilmente riacciuffato Sebastian Vettel in seconda posizione senza però mai riuscire a sorpassare il ferrarista nonostante il passo decisamente migliore. Merito delle vertiginose velocità di punta raggiunte dalla Power Unit Ferrari e dall’abilità tattica del tedesco nel difendere con le unghie e con i denti la propria posizione, anche grazie alle scie e al DRS ottenuti grazie ai doppiati. Bottas, Vettel, Hamilton; così si è composto il podio a fine gara, e ciò è bastato alla Mercedes per conquistare di forza il sesto titolo mondiale costruttori consecutivo, eguagliando il precedente record della Ferrari del duo Todt-Schumacher, con ben quattro Gran Premi di anticipo.