di Mirko Rovida
06 July 2020

F1, il Circus riapre in Austria in grande stile

Al Red Bull Ring riparte l’insolita stagione della Formula 1 dopo lo stop obbligato per il COVID-19. In una gara entusiasmante, condita da imprevisti e sorprese, a spuntarla è Bottas, davanti a Leclerc e Norris.

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IL CIRCUS RIAPRE DOPO LA CHIUSURA

Tribune vuote, paddock spopolati e silenzio interrotto soltanto dal passaggio delle vetture in pista; così si è presentato il Red Bull Ring alla prima tappa del Campionato del mondo di Formula 1 del 2020. Liberty Media si è impegnata a fondo per garantire la sicurezza degli addetti ai lavori e consentire al Circus della Formula 1 di girare il mondo dentro una bolla inavvicinabile. Distanziamento sociale e mascherine hanno caratterizzato la vita fuori dall’abitacolo, ma in pista l’azione è rimasta quella di sempre, anzi, forse anche più elettrizzante del solito. Complici il lungo periodo di stop, i campionati virtuali e la mancanza di dati delle vetture, in gran parte già diverse da quelle viste a febbraio ai test di Barcellona, i team e i piloti si son trovati ad affrontare una situazione insolita che ha contribuito a esaltare la spettacolarità del Gran Premio.

TONI ACCESI TRA MERCEDES E RED BULL

Già durante la settimana si era capito che tra Mercedes e Red Bull sarebbe iniziata una guerra spietata per il dominio della prima parte di Campionato. Il team di Milton Keynes non ha infatti perso tempo e ha colto la prima occasione per presentare un reclamo formale alla FIA contro il sistema DAS (Dual Axis Steering) delle vetture della Stella. La Federazione ha ribadito ancora una volta la legalità del meccanismo cestinando la richiesta di Horner & co. ma le pressioni imposte dalla Red Bull hanno forse smosso gli animi dei commissari di gara che durante il weekend hanno mostrato poca indulgenza soprattutto nei confronti del sei volte campione del mondo, Lewis Hamilton. L’inglese è stato infatti protagonista di ben due penalità. La prima, dovuta al non aver rallentato abbastanza in regime di bandiera gialla durante la qualifica, gli è costata la retrocessione di tre posizioni in partenza. In gara, poi, Hamilton ha involontariamente messo fuorigioco il pilota della Red Bull, Alexander Albon, inasprendo il conflitto già accesissimo tra le due squadre più competitive del lotto e guadagnandosi un’altra penalità, stavolta di cinque secondi.

RISULTATO BUGIARDO

Grazie ai cinque secondi inflitti al campione della Mercedes, hanno potuto gioire Charles Leclerc e Lando Norris che, in questo modo, hanno scavalcato la classifica conquistando il podio alle spalle dell’indiscusso vincitore Valtteri Bottas. Il risultato finale – e soprattutto il podio – però, dà un’immagine bugiarda rispetto a quelli che sono i reali valori prestazionali delle vetture. La Red Bull ha pagato il prezzo più salato a causa di un doppio ritiro; prima con Max Verstappen il quale nell’affidabilità ha trovato l’avversario più duro del Gran Premio e poi con Albon a seguito dell’incidente con Hamilton. La Mercedes, poi, non ha conquistato una doppietta che in condizioni normali sarebbe stata facilmente alla portata, mentre la Ferrari ha festeggiato il secondo posto di Charles bevendo uno champagne molto amaro. Il monegasco e il muretto box della Rossa sono stati eccezionali in questo primo GP, e hanno saputo tirare fuori il meglio da una gara condita da ben tre Safety Car e nove ritiri. La verità, però, è che questa Ferrari non è in grado di lottare per il podio e già questa domenica, in occasione del bis sul Red Bull Ring, potrebbero venire fuori tutti i problemi del Cavallino. L’Underdog della stagione, la tanto discussa Racing Point, ha dimostrato di non saper gestire il ruolo da big team nonostante la performance della propria vettura e chi ne ha approfittato è stata la McLaren. Storico, infatti, il primo podio in carriera centrato da Lando Norris che, grazie al giro veloce ottenuto all’ultima tornata, ha regalato alla squadra di Woking un tanto insperato quanto prezioso terzo posto.

Mirko Rovida

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