di Mirko Rovida
16 April 2018

F1, Ricciardo vince di forza in Cina, male Vettel e la Ferrari

Daniel Ricciardo trionfa nel GP della Cina al termine di una gara avvincente e mai banale. Vettel sprofonda in ottava posizione mentre Hamilton è solo quarto.

Safety Car determinante, Ferrari e Mercedes pagano

All’alba del GP, la Ferrari e la Mercedes erano sembrate inarrivabili per chiunque. In qualifica i due top team sono stati gli unici a superare il taglio del Q2 con gomma soft dando la sensazione a tutti, Red Bull compresa, di essere su un altro pianeta. In gara, però, la storia non è stata la stessa. Dopo uno start che ha visto un Sebastian Vettel molto aggressivo nei confronti del compagno di squadra Kimi Raikkonen, costringendo quest’ultimo a cedere la seconda posizione al connazionale Valtteri Bottas e a Max Verstappen, le due Red Bull sono sempre sembrate in grado di mantenere dignitosamente il passo delle Rosse e delle Frecce d’Argento. Al cambio gomme è poi avvenuto il primo colpo di scena della gara: l’impeccabile strategia Mercedes e l’ineccepibile guida di Bottas, infatti, gli hanno consentito di sopravanzare Vettel grazie a un perfetto undercut dal sapore di vittoria.
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Il finlandese sembrava destinato a ottenere un importante successo argentato ma lo scontro tra le due Toro Rosso, causato da un Pierre Gasly irriconoscibile rispetto a quanto visto in Bahrein, ha in seguito rimescolato le carte in tavola. I detriti lasciati in pista dallo scontro hanno infatti costretto i commissari di gara a far intervenire la Safety Car. Bottas e Vettel avevano ormai superato il traguardo e, quindi, non avrebbero potuto sfruttare il regime di SC per montare gomme nuove senza perdere troppo tempo, ma sia Lewis Hamilton che Kimi Raikkonen, invece, sono stati lasciati inspiegabilmente in pista nonostante l’opportunità palesatasi non troppo all’improvviso. Discorso diverso, invece, per le due Red Bull che sono state molto furbe nello sfruttare la SC per montare gomme soft nuove nel momento chiave per le sorti della corsa.

Ricciardo letale quando serve

Con gomme nuove e distacchi azzerati dalla Safety Car, la Red Bull ha avuto la possibilità di piazzare un’incredibile doppietta ai danni della Ferrari e della Mercedes. Daniel Ricciardo, conscio di ciò, non ha esitato nemmeno per un istante e ha intrapreso una rimonta che dalla sesta posizione lo ha portato velocemente in vetta alla classifica grazie a una serie di sorpassi memorabili, di forza, ai danni delle due Rosse e, soprattutto, delle due Frecce d’Argento. La manovra per la conquista della leadership ai danni di Valtteri Bottas, in particolare, merita da sola il prezzo del biglietto. Senza nulla togliere all’incredibile staccata tirata dall’australiano per sorprendere il campione del mondo Lewis Hamilton nel tornantino prima del traguardo. Per Ricciardo si tratta dell’ennesima conferma del fatto che quando gli si presenta anche la più piccola occasione, egli è in grado di tirare fuori il meglio da ciò di cui dispone. Una sola parola: letale.

Verstappen come Marquez

Discorso totalmente diverso, invece, per quanto riguarda l’approccio alla gara da parte dell’altro pilota Red Bull, Max Verstappen. L’olandese a Shangai ha mostrato ancora una volta tutta la propria immaturità, compiendo due errori grossolani che gli hanno sicuramente impedito di vincere la gara. Il primo su Lewis Hamilton, quando il britannico ha costretto Verstappen all’esterno e l’olandese non ha saputo alzare il piede finendo fuori pista e spalancando la porta verso la vittoria al proprio compagno. Poi il secondo errore, il più grave, quello che ha scatenato migliaia di paragoni con quanto successo lo scorso weekend in MotoGP tra Marc Marquez e Valentino Rossi.
Ormai negli scarichi della Ferrari di Vettel, Verstappen ha azzardato un’entrata all’interno da suicidio che è inevitabilmente sfociata in un incidente tra i due, con il tedesco costretto poi ad arrancare fino alla bandiera a scacchi guidando una Rossa visibilmente danneggiata sul fondo vettura e incapace così ridotta di tenere testa alla Renault di Nico Hulkenberg e alla McLaren di Fernando Alonso. Per Verstappen è poi arrivata una sanzione da 10 secondi di penalità inflitta post-gara, che gli è costata appena una posizione. Quinto al traguardo, dunque, la sanzione imposta dalla commissione gara è sembrata troppo leggera nei confronti di un pilota che non è nuovo a situazioni analoghe. Nel fine gara il confronto tra Vettel e Verstappen si è però tenuto civilmente e lontano dalle telecamere, con l’olandese che in seguito si è scusato in diretta mondiale assumendosi le proprie colpe. Forse il primo segno di maturità da parte del talento della Red Bull che ha ancora bisogno di crescere.

Vettel rimane in testa, aspettando Baku

Prossimo appuntamento a Baku, dove lo spettro dell’incidente della passata stagione infesta ancora le notti insonni di Sebastian Vettel. Il tedesco arriverà in Azerbaijan da leader del mondiale piloti e con 9 punti di vantaggio sull’inseguitore Lewis Hamilton, mentre la Ferrari sarà chiamata a riconquistare la vetta della classifica mondiale costruttori, ora di proprietà della Mercedes, sebbene per un solo punto.

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