F1, a Baku la spunta Hamilton dopo l’harakiri Red Bull

In Azerbaijan l’inglese coglie un’insperata vittoria dopo una gara rocambolesca condizionata dall’errore di Vettel, la sfortuna di Bottas e dal suicidio delle due Red Bull.

Vettel ci prova ma questa volta non paga

Per Sebastian Vettel e la Ferrari il weekend azero sembrava potesse girare al meglio, salvo imprevisti dell’ultimo momento. Dopo un venerdì da incognita totale e la bellissima pole position conquistata dal tedesco in qualifica, la terza consecutiva in questa stagione, nulla sembrava potesse mettersi tra Vettel e la vittoria. A Baku, però, ci siamo ormai abituati ad aspettarci di tutto e così è stato anche per la gara di domenica, decisa negli ultimi giri soltanto da diversi episodi. Per quanto riguarda la gara della Ferrari non c’è nulla da rimproverare a Sebastian Vettel. Dopo uno start perfetto il tedesco ha condotto in modo impeccabile la prima parte di gara tenendo le due Mercedes a debita distanza fino al primo pit-stop. Poi, la Safety Car entrata in pista a seguito dell’incidente tra le due Red Bull ha rovinato i piani della Rossa consentendo a uno scaltro Valtteri Bottas di sfruttare il regime di SC per effettuare il proprio cambio gomme e prendersi in questo modo la leadership del GP. Alla ripartenza, a quattro giri dalla fine, il tedesco ha provato il tutto per tutto per riconquistare la prima posizione ma l’attacco ai danni del finlandese della Mercedes non è poi andato a buon fine, costringendo Vettel a perdere la propria posizione ai danni di Hamilton, Raikkonen e inseguito pure di Perez. Nulla da rimproverare, appunto, al tedesco della Ferrari. Se non avesse tentato l’attacco sarebbe molto probabilmente diventato una facile preda per Lewis Hamilton e, se non altro, con la sua aggressività ha dimostrato di essere davvero affamato di vittorie; lo spirito giusto che ci vuole in queste prime fasi se si punta a vincere il Campionato del mondo a fine stagione.
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Incredibile disastro per la Red Bull

Il duello tra i due torelli della Red Bull ha giocato un ruolo chiave durante il GP dell’Azerbaijan. Partiti uno affianco all’altro al via, Daniel Ricciardo e Max Verstappen hanno dato spettacolo durante tutta la gara mettendo in scena un confronto che ha decisamente movimentato l’azione in pista. Inizialmente l’olandese è stato bravo nel prendersi la posizione sul compagno grazie a una manovra dura ma regolare. Poi però, Verstappen ha iniziato ad accusare un problema alle batterie della propria RB14 che lo ha presto portato a dover subire il ritorno di Ricciardo negli scarichi della propria monoposto. È stato proprio questo il momento in cui la gara dell’olandese ha incominciato a scemare. Verstappen, suppur in difficoltà con il proprio mezzo, non ha mai mostrato la minima intenzione nell’alzare il piede destro, costringendo il compagno a manovre forzate che hanno in seguito compromesso la gara di entrambi. Quando poi l’australiano è riuscito nel sorpasso, ci ha pensato la sosta ai box a riposizionare Verstappen davanti al compagno di squadra. Daniel Ricciardo, dunque, si è rilanciato all’inseguimento fino a raggiungere nuovamente la vettura davanti a sé e a passare all’attacco con la solita mossa che lo ha consacrato uno dei più grandi passatori del Circus: finta all’esterno e poi attacco all’interno in staccata; e qui è avvenuto il patatrac. L’olandese non ci è stato, ha chiuso la porta in faccia a Ricciardo più volte, prima a destra e poi a sinistra, infrangendo il regolamento e causando un’inevitabile incidente che ha costretto entrambe le Red Bull fuori dai giochi. Durissime le reazioni dei vertici della squadra. Entrambi i piloti son stati in seguito costretti a scusarsi pubblicamente con il team per quanto accaduto dividendosi equamente le colpe. L’impressione però è che anche questa volta l’olandese ci abbia messo del suo, dimostrando per l’ennesima volta un’ingenua immaturità.

Hamilton si ritrova primo e vince

Lo scontro tra le due Red Bull, che ha poi causato l’ingresso in pista della Safety Car, ha inoltre stravolto le sorti della gara, aprendo il finale a uno scenario impensabile fino a poco prima. La permanenza della SC, prolungata ulteriormente dall’ingenuo incidente di Romain Grosjean contro le barriere, ha completamente riequilibrato la situazione tra Ferrari e Mercedes, consentendo ai due team di avere in pista entrambi i loro piloti racchiusi in pochissimi metri e tutti con le stesse gomme Ultra-soft nuove. Qui Vettel e il suo disperato tentativo di vittoria non andato a buon fine sembravano aver aperto definitivamente le porte del successo a Valtteri Bottas, primo a un paio di giri dal traguardo e senza rivali a impensierirlo. Purtroppo, però, il destino ha avuto in serbo piani differenti per il finlandese, il quale si è trovato con una foratura all’inizio del penultimo giro, causata dalla presenza di detriti in pista, che gli è costata la gara. Con Vettel e Bottas eliminati dalla zona podio Lewis Hamilton ha avuto vita facile cogliendo una vittoria insperata e a suo avviso non troppo meritata. L’inglese è ora leader del mondiale con quattro punti di vantaggio rispetto al tedesco della Ferrari.

Perez chiude il podio e rilancia la Force India

Fin qui la stagione della Force India risultava essere la più incolore degli ultimi anni. A Baku, però, la conformità del tracciato che ben si addice alle caratteristiche della VJM11 ha esaltato la vettura delle pantere rosa riportandone la performance ad altissimi livelli. Mentre Esteban Ocon non è stato in grado di sfruttare questa chance incredibile, ritirandosi al primo giro dopo un ingenuo contatto avvenuto con Kimi Raikkonen, il più esperto Sergio Perez, invece, ha condotto una gara da manuale approfittando di ogni piccola occasione fino ad arrivare addirittura sul podio insieme a Hamilton e Raikkonen. Il team di Vijay Mallya dovrà lavorare sodo per replicare lo splendido risultato ottenuto questo weekend, ma la grande prestazione di Baku sarà fondamentale per rilanciare la stagione della Force India, decisamente deludente nelle prime tre gare del Campionato.

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