Emissioni: nuovo calo del diesel ma nuovo aumento della CO2

A dirlo è l’ACEA (associazione europea dei costruttori automobilistici) che ha confermato la crescita delle emissioni di CO2 del 1,8% rispetto al 2018 a causa del calo nelle immatricolazioni di auto a gasolio.

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Secondo gli ultimi dati pubblicati dall’Agenzia Europea per l'Ambiente in Europa per il secondo anno consecutivo si sarebbe registrato un aumento nelle emissioni medie di CO2. Dopo, infatti, la crescita avvenuta nel 2018 rispetto al 2017 ora anche nel 2019 si stanno riscontrando aumenti del 1,6%. Uno scenario certamente non rassicurante che sta facendo preoccupare non poco i Costruttori di automobili e che potrebbe essere facilmente imputabile alle vetture di nuova immatricolazione.

Ma come, direte voi, non sono vetture più pulite, più parche nei consumi e minori emettitrici di anidride carbonica? Si ma se la quota di vetture a benzina immatricolate nell’anno supera di troppo quelle di vetture a gasolio e questa disparità non viene in un certo senso tamponata con l’immatricolazione di vetture a bassissima o a zero emissione, la media finale della CO2 non può fare altro che aumentare rispetto all’anno precedente perché, come tutti ben saprete, i motori a benzina sono meno virtuosi dei corrispettivi a gasolio dal punto di vista dei consumi e della emissione di anidride carbonica. Ed è un po' quello che è successo e che la stessa ACEA, l’associazione europea dei costruttori automobilistici, ha immediatamente confermato, commentando i dati dell'agenzia di Bruxelles.

Ora però l’ACEA ha sollevato un ulteriore problema e cioè la preoccupazione da parte dei Costruttori che questo nuovo aumento possa portare a un sicuro non raggiungimento degli obiettivi imposti e richiesti dall’Unione Europea di riduzione delle emissioni di anidride carbonica per il 2021. Se, infatti, l’obiettivo non dovesse essere raggiunto allora le Case automobilistiche si troverebbero costrette a dover pagare pesanti sanzioni: 95 euro per ogni chilogrammo di CO2 superiore al target al 2021, moltiplicato per il numero delle auto vendute nel 2020 e nel 2021, al netto del 5% di veicoli a maggiori emissioni.

Ovviamente non è nell'interesse dei produttori non rispettare i limiti, e così si spiega la decisione di molte Case, a partire da quelle tedesche, di accelerare lo sviluppo di auto a emissioni zero. Nello stesso tempo l’ACEA ricorda che demonizzare la motorizzazione diesel di ultima generazione non può che peggiorare questa già critica situazione, generando sicuramente maggiori problematiche rispetto a reali benefici.

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