Emissioni di CO2: in futuro grossi problemi

Le nuove e severissime normative non solo saranno impossibili da rispettare per la maggior parte dei Costruttori ma porteranno alla perdita di numerosi posti di lavoro e al pagamento di salatissime multe.
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A dirlo non sono sicuramente degli sprovveduti ma ricerche e studi approfonditi di esperti in materia. Secondo, infatti, uno studio, condotto dalla società di consulenza PA Consulting e pubblicato dal Sole 24 Ore, i nuovi limiti sulle emissioni di CO2, imposti dall’Unione Europea, sono talmente restringenti e proibitivi che solamente 4 Brand saranno in grado di rispettarli entro il 2021, causando inevitabilmente l’emanazione di salatissime multe per tutti gli altri Marchi che sforeranno le nuove soglie limite. Ma cerchiamo di capirci meglio.

Limiti irraggiungibili

La nuova proposta di legge, approvata nei giorni scorsi dal Parlamento Europeo, sancisce che entro il 2030 tutti i veicoli a motore saranno obbligati a ridurre le emissioni di anidride carbonica (CO2) del 30%. Un ulteriore giro di vite, ancora più severo del già previsto limite che imponeva una soglia massima di 95 g/km di CO2 entro il 2021, che avrà un fortissimo e preoccupante impatto su tutta l’industria e la filiera automobilistica del Vecchio Continente.
Andando, infatti, nello specifico, la nuova normativa prevede che l’attuale limite di 95 g/km, fissato per il 2021, dovrà essere ridotto del 20% entro il 2025 con un primo step, portando la soglia massima a quota 76 g/km di CO2, e con un secondo step di un ulteriore 40% entro il 2030, portando la soglia questa volta a soli 57 g/km di CO2. Prendendo in esame questi due nuovi limiti si scopre che allo stato attuale delle cose nel primo caso solo il 2% delle motorizzazioni rispetta questo limite e sono tutte elettriche e ibride mentre nel secondo caso solo il 1,7% delle motorizzazioni rispetta questo limite e questa volta sono solo le elettriche, le ibride plug-in e le auto a idrogeno.

Poche Case virtuose

Capite bene quindi che allo stato attuale delle cose per le Case automobilistiche sarà quasi impossibile riuscire a rispettare i nuovi limiti. Anzi, sempre secondo lo studio, pubblicato dal Sole 24 Ore, solo quattro costruttori (Volvo, Toyota, Renault-Nissan-Mitsubishi e Land Rover) saranno in grado di adempiere a questo arduo compito. Per tutti gli altri, invece, scatteranno invece multe salatissime se non milionarie. Ne sono un esempio Volkswagen, BMW, Ford e FCA che potrebbero persino vedersi recapitare multe da un miliardo e 300 milioni all’Unione europea. Tutto questo senza considerare che le nuove omologazioni, eseguite con il più severo ciclo WLTP, stanno portando a valori più elevati di 1,15 volte rispetto a quanto in precedenza dichiarato dal ciclo NEDC.

Posti di lavoro a rischio

Per concludere, le stesse Case automobilistiche non solo potrebbero dover far fronte a queste multe salatissime ma si trovano già da ora costrette a rispondere a questa impellente domanda dell’elettrico, richiesta dalle istituzioni, che potrebbe portare a un pesantissimo impatto negativo sull’occupazione nella filiera automotive. Come, infatti, ci tiene a sottolineare l’ANFIA (Associazione Nazionale Filiera Industria Automobilistica) le vetture elettriche presuppongono un minor numero di parti meccaniche in movimento e quindi necessitano non solo una minore manovalanza nella realizzazione ma anche nella manutenzione di suddetti motori e componenti.

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