Elettriche vs benzina: il punto di pareggio arriva dopo ben 80.000 km

Secondo una ricerca per la sola produzione di un’auto elettrica verrebbero rilasciate almeno 24 tonnellate di CO2 contro le 14 rilasciate dalla produzione di una vettura benzina tradizionale.

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Stando ai dati emersi da una ricerca commissionata da Honda, Mclaren, Aston Martin e Bosch, il punto di pareggio dal punto di vista delle emissioni tra un’auto a batteria e una a benzina verde verrebbe raggiunto solo dopo una percorrenza minima di 80.000 chilometri. Per un’auto elettrica, insomma, sarebbero necessari ben 80.000 km prima di poter recuperare il gap instauratosi in fase di produzione. Riferendosi, infatti, alla sola emissione di sostanze inquinanti e nocive in fase di produzione, lo studio ha portato alla luce come per la sola produzione di un’auto elettrica verrebbero rilasciate in atmosfera e nell’aria almeno 24 tonnellate di CO2 contro le 14 rilasciate dalla produzione di una vettura benzina tradizionale.

La ricerca, riportata dal Daily Telegraph, mette a confronto nello specifico la produzione di una Polestar 2 elettrica con la produzione di una comune XC40 a benzina. Il divario di emissioni, generato in fase di produzione, sarebbe recuperare da parte dell’elettrica solamente dopo 80.000 chilometri percorsi. Solo dopo quel chilometraggio la vettura a benzina diventerebbe maggiormente inquinante della vettura a batteria. Stando allo studio di Honda, Mclaren, Aston Martin e Bosch, sembrerebbe proprio che a far salire così tanto le emissioni di CO2 in fase di produzione sia soprattutto la lavorazione delle batterie agli ioni di litio e in seconda istanza i processi di riciclo di altre componenti. L’ennesima dimostrazione, insomma, di come a oggi sia praticamente impossibile produrre una vettura elettrica senza inquinare e per questo risulti sbagliato definirle a zero emissioni.

Vero è che lo studio prende in esame solamente l’anidride carbonica (CO2), agente climalterante e non inquinante, ma pur sempre una sostanza che viene normata dalle leggi europee sulle emissioni e sulla quale vengono elargite multe quanto un determinato costruttore ne sfora i limiti. Per questo motivo forse non andrebbero rivisti anche alcune politiche di incentivo nei confronti di questa mobilità tanto decantata come a emissioni zero quando in realtà non lo è veramente se non in loco. Non va, infatti, dimenticato che altre alla produzione vi sono anche l’estrazione dei materiali per la produzione delle batterie, lo smaltimento di queste a fine vita, la produzione di energia elettrica per la ricarica, le sostante nocive emesse da freni e pneumatici durante l’utilizzo, l’energia utilizzata dagli impianti per la produzione, l’inquinamento prodotto durante i processi industriali, ecc ecc.

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