Elettriche e ibride plug-in: quali sono gli incentivi?

Da 1.750 fino anche a 10.000 euro di incentivi, ai quali potrebbero aggiungersi quelli varati dai Comuni e dalle Regioni, per l’acquisto di auto elettriche, ibride e con motore termico di ultimissima generazione.

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In vigore dal 2019 e previsti fino al 2021, gli incentivi per elettriche ed ibride plug-in sono stati ulteriormente incrementati dal decreto Rilancio prima e dal decreto Agosto poi. Vediamo insieme quali sono. Il dato principale a cui fare riferimento non è la tipologia di alimentazione bensì la classe di emissione e il suo valore in grammi al chilometro di anidride carbonica (CO2). In base alle diverse classi di emissione la legge ha stabilito ben precisi importi del bonus che premiano naturalmente i veicoli virtuosi, andando via via scemando verso quelli meno “ambientalisti”.

Alla prima fascia, cioè quella con emissione compresa tra 0 e 20 g/km di CO2, appartengono naturalmente soltanto le elettriche che non bruciano carburante. Rottamando un’auto di almeno 10 anni e acquistandone una con emissioni di CO2 tra 0 e 20 g/km (elettrica o ibrida plug in), si ha diritto ai 6.000 euro previsti dall’Ecobonus varato nel 2019 e ad ulteriori 4.000 euro: 2.000 euro di extra-bonus statale e 2.000 euro di sconto previsti dal venditore. Il totale ammonta a 10.000 euro. Questa somma però scende e scende a 6.000 euro (4.000 + 1.000 + 1.000) senza rottamazione.

Alla seconda fascia, cioè quella con emissione compresa tra 21 e 60 g/km di CO2, appartengono normalmente le ibride plug-in o (Phev) cioè quelle vetture ibride con presa di ricarica. Rottamando un’auto di almeno 10 anni e acquistandone una con emissioni di CO2 21 e 60 g/km, si ha diritto ai 2.500 euro previsti dall’Ecobonus varato nel 2019 e ad ulteriori 4.000 euro: 2.000 euro di extra-bonus statale e 2.000 euro di sconto previsti dal venditore. Il totale ammonta a 6.500 euro. Questa somma però scende a 3.500 euro (1.500 + 1.000 + 1.000) senza rottamazione.

Alla terza fascia e quarta fascia, cioè quella con emissione compresa tra 61 e 90 g/km di CO2 e quella con emissione compresa tra 91 e 110 g/km di CO2, appartengono tutte le vetture full hybrid, mild hybrid e con powertrain non elettrificato a basse emissioni di CO2. Rottamando un’auto di almeno 10 anni e acquistandone una con emissioni di CO2 tra 61 e 90 g/km, si ha diritto ai 1.750 euro previsti dall’Ecobonus varato nel 2019 e ad ulteriori 2.000 euro di sconto previsti dal venditore. Il totale ammonta a 3.750 euro. Questa somma però scende e scende a 2.000 euro (1.000 + 1.000) senza rottamazione. Rottamando, invece, un’auto di almeno 10 anni e acquistandone una con emissioni di CO2 tra 91 e 110 g/km, si ha diritto ai 1.500 euro previsti dall’Ecobonus varato nel 2019 e ad ulteriori 2.000 euro di sconto previsti dal venditore. Il totale ammonta a 3.500 euro. Questa somma però scende e scende a 1.750 euro (750 + 1.000) senza rottamazione.

Va però precisato che il prezzo della vettura non deve superare i 50.000 euro (optional compresi e al netto dell’Iva, escluse Ipt e messa su strada) e che, ed è bene prestare molta attenzione, l’accesso agli incentivi è subordinato alla disponibilità di fondi, quindi fino a esaurimento, e comunque non oltre il 31 dicembre 2020. Il monitoraggio dello stato dei fondi ancora disponibili potrà essere seguito in tempo reale sul sito del Mise mentre se la vettura dovesse essere consegnata oltre il 31 dicembre 2020 a far fede sarà la data di acquisto e quella di richiesta dei fondi da parte del concessionario. Sarà, infatti, lo stesso concessionario a farne richiesta, previa verifica di disponibilità, perché una volta prenotati potrà detrarre il contributo statale dal prezzo finale chiavi in mano della vettura mentre quello del dealer dal prezzo imponibile. Questo perché il bonus statale sarà rimborsato alla concessionaria dalla Casa, che lo recupererà sotto forma di credito d’imposta.

Oltre ai contributi all’acquisto veri e propri, permane l’esenzione totale o parziale del costo del bollo prevista da diverse Regioni, da un minimo di tre anni fino a tutta la vita del veicolo (come accade in Lombardia e in Piemonte nel caso delle elettriche). Inoltre, le auto a emissioni zero e le Phev possono godere di ulteriori benefici nei centri urbani: a Milano, per esempio, le Ev accedono gratuitamente all’Area C, al pari delle ibride. Quanto ai posteggi, sempre nel capoluogo lombardo le elettriche sono esentate dal pagamento della sosta sulle strisce blu e gialle ma non comprende le ibride. Diverso il caso di Roma, che dispensa anche le ibride - di tutti i tipi - dal pagamento della sosta: nella capitale, però, solo le elettriche possono accedere liberamente e gratuitamente alle Ztl, previa registrazione della targa.

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