Anche la meccanica è stata completamente restaurata, cercando di mantenere il più possibile le parti originali ripristinandole, ove possibile, anche con interventi in alcuni casi volti a privilegiare la funzionalità all’originalità tout-court. Ad esempio, per quanto riguarda la revisione del motore, il monoblocco era leggermente “camolato” in alcuni punti vicino alle canne cilindro, perciò pur di mantenere l’originale è stato rettificato e reincamiciato, operazione non prevista in origine.
Inoltre, dato che il V8 Ford era un motore afflitto da surriscaldamento, per ovviare a questo possibile inconveniente è stato mutuato il sistema utilizzato sulla Pantera Gr. 4, aggiungendo all’interno del vano motore un contenitore, oltre alla “nourice”, in grado di raccogliere i vapori aggirando una parte del circuito di raffreddamento, oltre a un radiatore maggiorato con due spurghi. Sul motore, a richiesta del cliente, è stata eseguita anche una sorta di elaborazione, montando alberi a camme modificati e carburatore maggiorato, mentre per ovviare a problemi elettrici agli alti regimi è stata applicata l’accensione elettronica in luogo del distributore a puntine.
Quindi la messa a punto è stata definita al banco prova. Anche tutti gli elementi delle sospensioni sono stati rigenerati, realizzando appositi parapolvere in plastica a protezione degli uni-ball di fissaggio dei bracci, così come è stato necessario realizzare al tornio diversi silent-block, tutti ricambi introvabili. I montanti in fusione sono stati controllati e i cuscinetti ruota sostituiti. Revisione completa anche per tutti gli elementi dell’impianto frenante: pompe e servofreno, pinze, mentre le tubazioni sono state sostituite.
INTERNI
Anche l’interno è stato rinnovato, per completare il restauro ma soprattutto per ripristinare la colorazione originale dei rivestimenti come veniva proposta in abbinamento al colore verde: moquette, realizzata in lana come all’epoca, di colore marroncino, e pelle dei sedili, tunnel centrale e pannelli portiere di colore beige. La leva del cambio e la relativa griglia sono state ricromate, rinnovata la plancia, con sostituzione del rivestimento in pelle nera frontale e del vellutino superiore, mentre gli strumenti sono stati smontati, puliti e revisionati, riportandoli alla luminosità originale.
Anche il condizionatore originale, accessorio molto utile su questa vettura, è stato ripristinato dotandolo di compressore moderno, così come le tubazioni e relativi raccordi, mentre i motorini elettrici dei cristalli laterali sono stati sostituiti. I rivestimenti interni sono stati realizzati da uno specialista, ma l’asportazione e la successiva applicazione sono stati eseguiti all’interno di Automobile Tricolore, così come tutti gli altri particolari ripristinati o realizzati ex-novo. Il restauro totale della De Tomaso Mangusta del nostro servizio ha richiesto 1.300 ore di lavorazione per le parti meccaniche e 400 ore per il restauro della carrozzeria. Un restauro piuttosto impegnativo, per i motivi che ci spiega a parte Edoardo Bonanomi, ma che ha riportato all’antico splendore una vettura affascinante.
A Edoardo Bonanomi titolare di Automobile Tricolore di Isorella (BS) specializzata nel restauro conto proprio di automobili italiane di alto livello, chiediamo quanto è stato impegnativo questo restauro?
“Parecchio. Siamo orgogliosi di questo lavoro: i ricambi di questa vettura sono pressoché introvabili perciò molti particolari abbiamo dovuto ricostruirli di sana pianta basandoci su immagini dell’epoca perché non esistono disegni o schemi, come ad esempio per l’impianto elettrico. E questo richiede un lavoro ancora maggiore di ricerca oltre a tempi più lunghi per realizzare parti mancanti o adattare soluzioni volte a ottimizzare alcune criticità storicamente note. Ma siamo davvero contenti di avere riportato alla luce una bella macchina, che l’attuale proprietario ha acquistato quasi sulla fiducia, a un terzo del restauro, quando ha visto come stavamo eseguendo i lavori”.
È un’automobile che consiglierebbe a un appassionato?
“Senza dubbio. È molto particolare e nonostante sia stata fatta quasi cinquant’anni fa ha tuttora delle linee mozzafiato. Certamente da guidare è piuttosto impegnativa, perché ha una distribuzione dei pesi particolare e quando si spinge sull’acceleratore vanta una bella potenza, perciò per andare a spasso va bene per tutti mentre se si vuole spingere bisogna darle del voi, nemmeno del lei”.