Coronavirus: quali sono le frontiere aperte e quali quelle chiuse?

Gli Stati europei limitano sempre di più gli spostamenti delle persone dall'“infetta” Italia verso il resto d’Europa.

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Come se non bastassero già il divieto a spostarsi tra città o regioni o comunque all’interno del territorio nazionale con un forte invito a rimanere il più possibile a casa, come se non fossero sufficienti le cancellazioni di tutti i voli da e per l’Italia e come se non fossero ancora abbastanza i divieti di sbarco, di ingresso o a viaggiare dei nostri concittadini che ancora ad oggi sono in giro per il mondo in cerca magari di una via per poter ritornare a casa. Ora anche i nostri diretti vicini, gli Stati che si affacciano sui nostri territori iniziano a prendere delle misure contenitive per limitare il passaggio di persone da uno Stato all’altro, sperando in questo modo di contenere al minimo il contagio da Covid-19 all’interno dei loro territori. Un po’ come se il problema a casa loro non ci fosse e l’Italia fosse l’unica e diretta colpevole di questa epidemia, l’unica untrice che è meglio tenere isolata.

Austria

Quali sono quindi le direttive ai confini nazionali, alle dogane, ai valichi e ai trafori del nord Italia? Cerchiamo di capire insieme quali sono le direttive se doveste trovarvi a dover viaggiare in macchina in questo periodo, varcando i confini nazionali. In prima istanza, mettetevi il cuore in pace perché dovrete subirvi lunghe code causate da accertamenti sanitari obbligatori per tutti le persone in transito. Prima fra tutte l’Austria che ha deciso al Brennero di attivare un vero e proprio presidio medico per valutare le condizioni di salute, tramite temperatura corporea, di tutti coloro i quali intendono varcare il confine. Controlli che presuppongono oltretutto che l’automobilista o l’autista sia in possesso di certificato medico (in italiano, tedesco o inglese) sul suo stato di salute, rilasciato entro 4 giorni dalla data del trasferimento che dimostri la negatività al tampone Covid-19. Attualmente quindi il confine è aperto ai frontalieri e per il trasporto merci mentre a partire da oggi e fino al 3 aprile, salvo nuove disposizioni, non ci saranno treni diretti a lunga percorrenza tra l'Austria e l'Italia. Saranno però previste delle agevolazioni per il rientro in patria dei cittadini austriaci, che quando arriveranno al proprio domicilio dovranno rispettare un periodo di quarantena di 14 giorni. Sarà concesso il transito anche ai tedeschi diretti a casa, a patto che non si fermino sul territorio austriaco.

Slovenia, Svizzera, Croazia e Francia

Non c'è però solo l'avvio dei controlli sanitari da parte delle autorità austriache. La Slovenia, per esempio, ha attivato lo stesso protocollo dell’Austria, consentendo l’accesso ai propri territori solo alle persone in possesso di un certificato medico che attesti la negatività al Covid-19. Frontiere quindi non chiuse ma controlli sanitari della salute e verifica del certificato medico che non deve essere più vecchio di 3 giorni. Non è prevista nessuna limitazione per i cittadini sloveni che rientrano in patria e non sono in vigore limitazioni per il trasporto merci, anche se per il momento non è stato specificato se gli autisti dei mezzi dovranno essere sottoposti ai test medici. Altro nodo bollente la Svizzera che ha attivato severi controlli in entrata su chiunque richieda di entrare in territorio elvetico ad eccezione dei lavoratori frontalieri italiani. Per fortuna nessuna per ora nessun accertamento medico almeno a queste dogane. La Croazia ha imposto un divieto di transito per tutti i veicoli provenienti da Italia, Svizzera e della regione di Heinsberg, in Germania. Infine, la Francia che almeno per il momento non ha attivato blocchi o restrizioni al transito in ambo le direzioni alle frontiere fra Italia e Francia.

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