Coronavirus: l’inquinamento non incrementa il contagio

A dirlo è uno studio di CNR e ARPA che sottolinea come i luoghi fortemente inquinanti come l’area del Bacino Padano non favoriscano il contagio da Covid-19.

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Dopo i numerosi dubbi e perplessità, portati avanti sia da scienziati che medici, sembra arrivare ora un primo chiarimento che smentirebbe le prime affermazioni. Inizialmente si era ipotizzato che il forte inquinamento dell’aria delle zone come quelle del Bacino Padano avesse favorito la diffusione del contagio da Coronavirus e fosse una causa scatenante di un maggior contagio tra le persone anche all’aperto. Si era arrivati persino a dire che il Particolato (PM) fosse persino un vettore o veicolo che favorisse la diffusione, generando maggiori conseguenze per le persone che avessero contratto il virus in queste zone più inquinate.

Stando però allo studio portato avanti dai ricercatori di due istituti (Scienze dell’atmosfera e del clima del CNR e ARPA) delle regioni Piemonte, Lombardia, Veneto ed Emilia, seppur ben consapevoli che la forte concentrazione nell’aria di sostanze nocive e inquinanti non sia per nulla positivo, questo aspetto però non può essere correlato con la contagiosità del virus o la trasmissione dello stesso. Stando alle rilevazioni delle concentrazioni di Sars-Cov2 nell’aria di vari luoghi si è scoperto come non vi sia grossa differenza tra la concentrazione presente nelle aree più inquinate e quella presente nelle aree meno inquinate. Lo studio ha portato alla luce anche che la concentrazione di Sars-Cov2 nell’aria sia molto maggiore negli ospedali, specie nei reparti Covid, rispetto che nell’aria dei luoghi aperti.

Questo non significa che all’aperto non vi sia il rischio di trasmissione aerea e che si debba abbassare la guardia togliendosi la mascherina ma che vi è un rischio nettamente maggiore in luoghi chiusi come anche nelle nostre case rispetto che nei luoghi all’aperto. Una sentenza questa volta scientifica, con rilievi fatti sia in strada sia nelle case dei contagiati, che sottolinea come chiusi in casa, specie senza ricambio di aria, vi sia un rischio ancora maggiore. Pericolo che diventa elevato nel caso in cui si sia in presenza di un soggetto contagioso e asintomatico al punto tale da diventare persino più rischioso di essere all’interno di un reparto Covid dell’ospedale.

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